Va in pensione il console generale della Repubblica Cinese di Firenze, Gu Honglin. Alla vigilia della visita ufficiale a Prato dell'ambasciatore cinese Sun Yuxi, fissata per venerdì 12 marzo prossimo. Nelle settimane scorse il console cinese, senza troppi giri di parole, aveva espresso il fastidio per il giro di vite nei controlli sulle aziende cinesi: “Troppi controlli nelle nostre ditte”, tanto da indurre il presidente della Toscana Claudio Martini a smentire l'affermazione.
Era scoppiato un piccolo caso, su cui si era buttato anche il sindaco Cenni giudicando le dichiarazioni improprie ed inopportune. “La fine del servizio del console cinese Gu Honglin – ammette Federico Tosoni, capolista del listino provinciale pratese della Lega Nord per le Regionali di fine mese – è una delle notizie più belle degli ultimi tempi. Tale ‘diplomatico’ ha tenuto una condotta che con la diplomazia non ha niente da spartire. Ha sempre fatto il finto tonto innanzi alle richieste di identificazione dei clandestini cinesi ed ha avuto pure il coraggio di darci dei nazisti solo perché vogliamo far rispettare la legge”.
Una grandissima soddisfazione, perciò, per la Lega Nord Toscana che da mesi ne chiedeva il rimpatrio. “Si legge sui giornali – prosegue Tosoni – che il motivo è da ricondurre al pensionamento di Gu Honglin, avendo egli compiuto i 60 anni, soglia pensionabile cinese. Ma siamo davvero sicuri che la causa della sua cessazione sia la pensione? L’‘apertura’ dell’ambasciatore a Roma Sun Yuxi al rimpatrio dei clandestini e poi questo avvicendamento a Firenze, soprattutto dopo le nostre richieste direttamente a chi di dovere che Gu Honglin venisse richiamato al più presto in patria, fanno pensare a un cambiamento di linea della Repubblica Popolare Cinese”.
Tosoni, però, non vuole illudere nessuno. “Vediamo – conclude il commissario del Carroccio laniero – come andrà l’incontro tra l’ambasciatore e le autorità pratesi. Ma il fatto che la papabile nuova console, a quanto pare, non conosca l’italiano, bensì l’inglese, non è sicuramente un fatto positivo. La nostra lotta all’illegalità, sia come Lega Nord che come amministrazione, continuerà sempre più incessante”. Rincara la dose Emilio Paradiso, capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale.
“Forse – ammette Paradiso – sta succedendo come nella vecchia Unione Sovietica che, quando dovevano far fuori ‘politicamente’ qualcuno, gli facevano venire il ‘raffeddore’ (basti pensare ad Andropov, ndr) e dopo qualche mese spariva dalla scena politica”.