Nell’anniversario della caduta del Muro di Berlino, lunedì 9 novembre, alle ore 16, al Dipartimento di Filosofia dell’Università di Firenze si svolgerà un incontro di studio intitolato “A vent'anni dalla fine della divisione dell'Europa” (aula IV, primo piano - in via Bolognese 52). All’appuntamento – organizzato dalla cattedra di Filosofia politica dell’ateneo fiorentino – interverranno con una relazione i docenti Federico Romero (Dipartimento di Studi Storici e Geografici), Marco Tarchi (Dipartimento di Scienza della Politica e Sociologia) e Furio Cerutti (Dipartimento di Filosofia). Una ricorrenza dal doppio volto è quella che il Consiglio regionale intende ricordare con un percorso che parte da lunedì 9 novembre, ventennale della caduta del Muro di Berlino, fino alla metà di dicembre, per porre l’attenzione anche su un altro evento, questa volta drammatico e sanguinoso, di quel fatale 1989: la repressione di piazza Tien An Men a Pechino.
“Un percorso di riflessione sulla libertà e la democrazia”, ha detto il presidente del Consiglio regionale, Riccardo Nencini, presentando le iniziative oggi alla stampa, insieme al vicepresidente Angelo Pollina e al consigliere Severino Saccardi, che ha organizzato le iniziative su incarico della Presidenza. Nencini e Saccardi hanno annunciato che verranno consegnati Gonfaloni d’argento del Consiglio a due personaggi simbolo degli eventi del 1989: Adam Michnik, collaboratore di Lech Walesa, fondatore del comitato di autodifesa degli operai polacchi e personaggio di punta di Solidarnosc (11 dicembre) e Harry Wu, esponente del dissenso cinese arrestato perché cattolico e considerato “controrivoluzionario di destra”, detenuto in 12 diversi campi Laogai dal 1960 al 1979 e costretto al lavoro forzato (11 o 14 dicembre).
Come ha spiegato Saccardi, il carattere delle iniziative non è banalmente celebrativo, ma si propone di trasmettere una valutazione approfondita di quanto accaduto. Per lunedì 9 novembre sono previsti nella sede del Consiglio (via Cavour, 2) tre eventi: una lezione di Lucio Caracciolo, direttore della rivista di geopolitica Limes (“1989, un Passaggio d’epoca”, ore 9:30, Sala Gonfalone); la presentazione del libro di Tito Barbini e Paolo Ciampi “Caduti dal Muro” (ore 17, sala Gonfalone); l’inaugurazione della mostra di Claudio Cionini “L’Ombra del Muro”, ore 18, sala Gonfalone).
Alla lezione di Caracciolo parteciperanno studenti di classi delle scuole superiori, anche per dare un contributo a superare quello che Pollina ha detto essere una carenza di attenzione da parte delle scuole, che in generale “non trasmettono ai giovani il significato di un anno così cruciale per le nostre democrazie”. Il percorso si concluderà il 14 dicembre con un incontro al quale prenderanno parte giornalisti e studiosi quali Carmen La Sorella, Paolo Longo, Gianni Sofri e Renata Pisu. Davanti al più grande palazzo della Firenze rinascimentale, nella piazza intitolata a una tra le famiglie più importanti e ricche di quel periodo, per qualche ora sarà ricostruito il “muro di Berlino”: ricostruito e subito abbattuto dai toscani, in particolare dai ventenni, con tre picconatori iniziali di eccellenza (l'assessore regionale alla Cultura Paolo Cocchi, il console onorario della Repubblica Federale di Germania Renate Wendt, il direttore del Deutsches Institut Florenz Heiner Roland).
Accadrà martedì 10 novembre in piazza Strozzi di Firenze, a conclusione delle iniziative volute dalla Regione Toscana per ricordare i primi 20 anni dall'abbattimento del muro che divideva in due Berlino. L'evento avrà inizio alle 16 con una mostra del Deutsches Institut sulla storia della divisione e della riunificazione della Germania: al centro un muro alto tre metri e mezzo (l'altezza originale del muro di Berlino) sul quale i visitatori saranno invitati a lasciare testimonianze scritte e disegnate con i colori messi a disposizione.
Alle 19:30 discorso introduttivo di Paolo Cocchi e degli altri due ospiti: poi, alle 20, l'atto simbolico dell'abbattimento collettivo (con un brindisi offerto da Dresda, città gemellata con Firenze) cui seguirà (ore 21) la proiezione, al cinema “Odeon”, di una puntata speciale (“Il crollo del muro. Diplomazie e segreti”) di “La storia siamo noi”. L'autore, Giovanni Minoli, incontrerà il pubblico (inviti ritirabili, fino a esaurimento posti, al cinema “Odeon”). Gli eventi conclusivi voluti dalla Regione Toscana (riuniti sotto il titolo “Prima o poi tutti i muri cadono” per ricordare tutte le barriere che anche oggi continuano ad esistere per una lunghezza globale – è stato calcolato – di ben 30 mila km), inizieranno lunedì 9 novembre con un doppio appuntamento al Teatro Comunale di Firenze: nel Ridotto (ore 21) Stefano Massini presenta la sua “Der Untergang” (La caduta) portando in scena 25 giovani, tutti di 20 anni, chiamati a raccontare gli eventi di quei giorni.
Segue (ore 22:30, di fronte al teatro “Macerie Vive”: “azione teatrale e musicale contro ogni muro” ideata da Giancarlo Cauteruccio (66 artisti dal vivo, quintali di macerie autentiche scaricate in strada davanti al teatro, due testi inediti scritti dai poeti Roberto Carifi e Davide Rondoni). E fino al 13 dicembre, al Centro per l'Arte Contemporanea “Luigi Pecci” di Prato, prosegue “Era così. Immagini dalla Germania Est 1959-1989”: mostra di Thomas Billhardt, uno dei grandi fotogiornalisti contemporanei.