L’Uncem Toscana si aspetta un rinnovato impegno dalla Regione che segua lo stesso percorso portato avanti fino ad oggi dall’amministrazione uscente. E per richiedere un impegno formale ha rivolto ai candidati-presidenti l’invito per un incontro con l’Uncem per un esame della situazione della montagna toscana e quindi delle sue esigenze. Nello stesso tempo, l’Uncem, con una nota firmata dal suo presidente Oreste Giurlani, ha invitato sindaci ed amministratori dei 160 comuni montani, che fanno capo all’Uncem, tramite Comunità montane ed Unioni speciali di comuni, di farsi carico di illustrare ai candidati-presidenti nel corso dei loro incontri, le esigenze della montagna. Giurlani ha rivolto un appello anche agli elettori.
“I cittadini - ha detto - voteranno secondo la loro coscienza e la loro appartenenza politica, ma non potranno non considerare chi dimostra sensibilità ai territori montani e chi invece cancella il Fondo ordinario”. A questo proposito Giurlani riconferma quanto emerso dal Congresso nazionale Uncem che si è svolto a Trento che propone un patto di sindacato tra le varie realtà della montagna a sostegno dei valori dei territori. “Le elezioni regionali prossime diranno chi è ben intenzionato chi invece in montagna fa solo incetta di voti: gli elettori spero che non si facciano ingannare”. Appare evidente, come sostiene Giurlani, che debba essere perseguita una corretta politica per la montagna per favorire un adeguato sviluppo socio-economico che consenta alle popolazioni di soddisfare in loco le proprie esigenze senza essere costretti ad emigrare verso le città, perdendo il contatto con il proprio territorio, che lasciato al suo destino si trasforma in arretratezza e perdita di valore. La Toscana ha sempre dimostrato di essere “vicina” alla montagna.
Da qui l’appello di Uncem a non disperdere questo patrimonio di sinergie che ha portato a realizzare risultati molto importanti che sono sotto gli occhi di tutti. Altro tema importante è quello della concertazione, che è stato una dei traguardi raggiunti dalla passata legislatura della Regione Toscana trovando il suo compimento nei tavoli di concertazione istituzionale e di quello generale. Così definisce lo strumento concertativo Oreste Giurlani: “La concertazione è un importante mezzo di confronto e democrazia per gli attori istituzionali e le associazioni sindacali, economiche, sociali e di categoria legittimate così a partecipare ai processi decisionali determinanti per lo sviluppo del territorio.
Per Uncem la concertazione ha rappresentato una grande conquista per le autonomie locali garantendo una negoziazione delle scelte politiche con la Regione che ha permesso di dare voce a Comuni, Province e Comunità Montane, nello specifico della concertazione istituzionale, guardando nella direzione della maggiore condivisione. Certo, se da una parte si favorisce il confronto, dall’altra si possono rallentare i processi legislativi, posto che comunque il decisore politico può procedere indipendentemente dall’aver raggiunto o meno l’accordo: ma dalla concertazione sono nate leggi dirimenti per il futuro della Regione tra cui la 37 del 2008 che ha determinato il riordino delle Comunità Montane, come imposto dalla legge finanziaria 244/07, dando vita a un Sistema che può essere considerato un’eccellenza sul panorama nazionale.
La concertazione – conclude il Presidente di Uncem Toscana – è un vero strumento di democrazia, perfettibile certamente ma che credo debba essere un pilastro anche della prossima legislatura per cui sarebbe opportuno che ciascun candidato alla guida della nostra regione dichiari la propria posizione in merito”.