di Marco Bazzichi Gli sgomberi riguardano alloggi occupati abusivamente, gli sfratti sono per morosità. Fin qui, nulla di strano. Si penserà: bene, se la gente non paga, o non ha il diritto di starci, che se ne vada. E invece, le cose strane non mancano. Gli abusivi: si tratta di persone che occupano, chi da 2, chi da 5, chi da 20 anni, alloggi che fanno parte dell'Edilizia Residenziale Pubblica (ERP). Sono quelli della famosa "graduatoria" per l'assegnazione di alloggi popolari.
La graduatoria si tiene ogni quattro anni. I parametri sono: reddito, figli a carico, ecc. Non vi sono eccezioni di natura civile o penale. Alcuna. Tranne una: "non occupare senza averne titolo alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica". Proprio così. Chi occupa ERP, non accede più all'ERP. Solo e soltanto loro. "Una questione di legalità" è la spiegazione data da tutte le autorità coinvolte nella determinazione di questo criterio. Una questione di legalità che però non viene allargata ad altri aspetti della condotta personale.
E abitativa. Se tu occupi un appartamento privato, o ad affitto calmierato, o uno stabile come un ospedale abbandonato, questa eccezione non vale. L'unica illegalità che l'ERP non tollera è che si occupi un alloggio ERP. Adesso, dopo che per anni e anni si è sempre lasciato gli occupanti in quegli alloggi, si dice loro: "lei deve allontanarsi subito dall'appartamento e consegnarne le chiavi alla sede di Casa Spa in via Fiesolana 5". Così, ci ritroviamo con la signora Renata, che ha occupato 8 anni fa un alloggio sfitto da altri 5 in Via Zanella, la quale, dopo che in tutto questo periodo di tempo il Comune le ha mandato da pagare i bollettini di "indennità di occupazione di suolo pubblico" e, poi, dal 2004, Casa Spa i bollettini di "indennità di occupazione abusiva", adesso il Comune pretende che sgomberi.
Per andare dove? Dovrebbero uscire di lì per poter poi essere ammesse di nuovo in graduatoria ERP? C'è un piccolo problema, tra i tanti. E' che, a fronte di tanti, sbandierati, e poco rispettati piani di edificazione di nuovi alloggi (quando mille, quando diecimila), il Comune, cioè Casa Spa, nel bilancio tra alienazione di immobili ERP e di nuova creazione di immobili ERP deve registrare -con buona pace di tutti, ma proprio tutti- il miserrimo attivo di 20 unità in più. Dal 2004, anno in cui fu creato il consorzio con dentro tutti i comuni di Firenze meno Empoli, dal nome appunto di Casa Spa (che vi ricorda di cronaca recente?), fino al dicembre 2008 (siamo sempre in attesa del "bilancio sociale" 2009), gli alloggi popolari sono passati da 7.651 a 7.671. Mentre le domande di accesso alla graduatoria gonfiano come la piena, senza contare (non è proprio possibile farlo) tutti coloro che, scoraggiati, rinunciano a fare la domanda oppure, ahi loro, guadagnano più dei 14.120 euro richiesti dal bando. Per questo, si deve riconoscere che, alla fine, ogni 4 anni, i posti che si liberano in graduatoria consentono solo a poche decine di nuove famiglie di accedere ad un alloggio ERP.
Non parliamo di "nuovi alloggi", ma di "nuovi assegnatari". Di gente in più con la casa, ok? Impressionante, oltre al numero di alloggi alienati tra il 2006 e il 2007 in tutta la Regione Toscana, è il numero di assegnatari "in mobilità", cioè di coloro che vengono trasferiti da un appartamento ad un altro -sicuramente per il loro bene- e che quindi non possono considerarsi "nuovi assegnatari", ossia famiglie che vanno ad aggiungersi a quelle col diritto acquisito di una casa. Allora, che sta succedendo a Firenze? Non si sa.
La risposta soltanto in quel bando per l'"housing sociale" che scade il 29 marzo? Quello che prevede la creazione di un fondo, cui accedono privati e fondazioni di ogni risma, per la riqualificazione dell'attuale patrimonio immobiliare del Comune (sì... lo stesso che Renzi vuole alienare). Poiché obiettivo del bando è, tra l'altro,"il recupero di aree in forte degrado sociale e abitativo, in particolare in relazione alla capacità di promuovere mix sociale di funzioni e di offerta abitativa", non sarebbe del tutto folle far rientrare in queste "aree in forte degrado sociale e abitativo" proprio quelle oggetto di sfratti e/o sgomberi? Sfratti e sgomberi per ora solamente di carta, come del resto questo bando, molto simile al progetto di "housing sociale" voluto dal comune di Milano, in cui si è sgomberato, poi si è commissionato la ristrutturazione, e poi si è rioccupato.
Le due cose, il bando e gli sgomberi, non possono essere messi assieme per forza, anzi. Però possiamo dire che l'uno e gli altri riassumono bene l'attuale politica del Comune di Firenze sull'emergenza abitativa. Per proporre una soluzione alternativa, venerdì il Movimento di Lotta per la Casa chiederà alla Regione una sanatoria per "legalizzare" la situazione dei morosi e degli abusivi.