Nella discarica di Case Passerini, a Sesto Fiorentino, si è sviluppato un incendio la mattina di domenica 28 febbraio. Dalle informazioni ottenute dai Vigili del Fuoco e dai responsabili dell'impianto della società Quadrifoglio, l'incendio sarebbe avvenuto in maniera accidentale alle ore 11 circa - non presso l'impianto di compostaggio come qualcuno ha sostenuto - probabilmente a causa della presenza, nei rifiuti, di materiali di origine domestica ancora in combustione, come brace e cenere.
I particolari sono stati illustrati oggi pomeriggio dall'Assessore all'Ambiente della Provincia, durante la seduta dell'assemblea di Palazzo Medici Riccardi, rispondendo a una domanda d'attualità presentata dal gruppo della Lega Nord. L'incendio è nato all'interno della fossa di raccolta dei rifiuti indifferenziati, dove gli stessi rimangono in attesa di essere sottoposti al processo di selezione e vagliatura. "La produzione di fumo all'interno del capannone - ha continuato l'assessore - avrebbe attivato l'impianto anticendio dei locali e la conseguente apertura degli evacuatori dei fumi".
Intervenendo sul posto, i Vigili del Fuoco hanno rimosso i rifiuti dalla fossa, li hanno distesi all'interno dei piazzali del capannone in cui è collocata la fossa stessa e li hanno irrorati d'acqua. Circa 15 mila i litri utilizzati. Le acque di spegnimento sono rimaste tutte contenute all'interno dell'impianto. Le informazione date dall'assessore sono state accertate da Arpat, il cui intervento è stato richiesto dalla Sala operativa di Protezione civile della Provincia di Firenze alle ore 13 del giorno dell'incendio.
"Arpat - ha concluso l'assessore - non ha ritenuto che sussista alcuna problematica di natura ambientale". Nella domanda d'attualità si chiedeva se le fiamme avessero "causato un rischio d'inquinamento".