Il Commissario delegato al superamento dell'emergenza-alluvione terrà lunedì mattina 1 marzo, a Migliarino Pisano, il primo dei sopralluoghi effettuati nella sua nuova veste nelle zone colpite. Il presidente della Regione si era infatti recato nelle aree più flagellate da precipitazioni ed esondazioni poco dopo la rottura dell'argine del Serchio. Lunedì a partire dalle 10 avrà invece l'occasione di prendere visione delle criticità che ancora permangono sull'Aurelia, all'incrocio tra le viabilità autostradale, nazionale e locale, di compiere una breve visita nell'area industriale di Migliarino e alle imprese agricole locali danneggiate. Alle 11, presso la Sala consiliare della Provincia di Pisa, è invece in programma un incontro istituzionale con gli amministratori di tutti i Comuni interessati e delle Province colpite dall'ondata di maltempo.
Si tratta di circa 70 enti locali, cioè di 17 Comuni della Provincia di Massa - Carrara, di 31 Comuni di quella di Lucca, di 4 Comuni pisani, di 10 della provincia di Pistoia e di 6 di quella di Prato. Al termine il Commissario delegato incontrerà i comitati rappresentativi delle famiglie e delle imprese alluvionate di Vecchiano. A conclusione della mattinata, intorno alle 12:45, è in programma un incontro con gli organi di informazione. Il Commissario delegato al superamento dell'emergenza-alluvione dovrà, entro 45 giorni dalla pubblicazione del decreto di nomina, presentare un Piano degli interventi necessari al superamento dell'emergenza e alla messa in sicurezza del territorio, nel quale siano quantificate le necessità economiche sia per gli interventi di somma urgenza, che per i contributi ai nuclei familiari colpiti e alle imprese danneggiate. Secondo il Commissario, il Piano sarà pronto anche prima della scad enza dei termini, visto che la Regione Toscana ha già definito in 80 milioni di euro lo stanziamento necessario a finanziare gli interventi di somma urgenza, gran parte dei quali sono già stati effettuati, in 262 milioni le ulteriori somme occorrenti per riparare i danni e mettere in sicurezza il territorio e in circa 180 milioni quelle che servirebbero per risarcire i danni subiti da cittadini e imprese.
E' quest'ultima cifra che deve ancora essere definita con esattezza visto che continuano ad arrivare dalle Province le richieste di rimborso. Per il momento il Commissario può contare su un primo stanziamento di 12 milioni di euro, previsto dall'ordinanza di nomina. La Regione, prelevandoli dal suo bilancio, ha invece finora messo a disposizione 67 milioni di euro per riparare i danni dell'alluvione, di cui 5 destinati ad agevolare la concessione di prestiti alle imprese colpite. Dopo quello di lunedì a Pisa, il Commissario ha intenzione di c ompiere sopralluoghi anche nelle altre province colpite dal maltempo di fine ed inizio anno.
(di Tiziano Carradori) Rischio frane e allagamenti in Toscana: sono 164 i progetti già cantierabili per 773,855 milioni di euro Sono 164 i progetti già cantierabili in Toscana, che i Consorzi di Bonifica sono pronti a realizzare per ridurre il pericolo di frane e il rischio idrogeologico. Questi interventi richiedono una spesa di 773,855 milioni di euro e prevedono il ripristino delle sezioni di fiumi e corsi d’acqua, il consolidamento di sponde e terreni e l’adeguamento della rete di bonifica e delle arginature nei territori urbanizzati.
All’indomani dell’allarme lanciato associazioni e istituzioni, l’Unione regionale dei Consorzi di Bonifica (Urbat) ribadisce le priorità per la sicurezza idrogeologica della regione. Il territorio italiano e quello toscano sono stati costruiti dall’uomo nel corso dei secoli, conquistando le pianure con la bonifica idraulica e utilizzando il territorio agricolo attraverso la sistemazione dei terreni. Secondo il Ministro dell’Ambiente il 68,6% dei Comuni italiani ricade in aree ad alto rischio idrogeologico, che interessano il 7,1% della superficie territoriale (2.150.410 ettari).
Inoltre lo stabilirsi, nel territorio rurale, di impianti industriali, insediamenti civili e reti stradali ha accresciuto le esigenze di difesa idraulica: l’intensa urbanizzazione ha infatti modificato il regime delle acque superficiali, non più trattenute dal terreno e quindi più facilmente causa di frane e allagamenti. Il consumo del suolo si stima in 3.665.261 ettari nel periodo 1990-2005 e l’Italia ha densità media di 189 abitanti per chilometro quadrato (la Francia ne conta 114 e la Spagna 89). L’Urbat, unione regionale dei Consorzi di Bonifica, ha da tempo evidenziato alla Regione Toscana una serie di interventi urgenti contenuti in appositi piani di manutenzione straordinaria, richiesti dalla stessa Regione e presentati.
"Ci appelliamo alla futura amministrazione regionale – dichiara il presidente dell’Urbat, Fortunato Angelini – per un nuovo piano di manutenzione e assetto idrogeologico. Condividiamo l’allarme lanciato proprio in questi giorni dal presidente della Regione, Claudio Martini, sul rischio di frane anche in Toscana. Un pericolo al quale è possibile rispondere solo con un piano di investimenti e di prevenzione. Esistono progetti già cantierabili e studi dettagliati che analizzano ogni zona della Toscana.
Si sa esattamente dove occorre intervenire. C’è però bisogno di un concorso di risorse locali e nazionali per passare davvero all’azione. Resta comunque certo che quel che viene fatto, ad oggi, è opera soprattutto dei Consorzi di Bonifica e dalle Comunità Montane ed è possibile grazie ai soldi dei contribuenti che, ribadiamo, per oltre il 75% tornano al territorio". "I Consorzi di Bonifica hanno più volte denunciato i rischi che corre il territorio in assenza di un’adeguata manutenzione – spiega il vicepresidente dell’Urbat, Marco Bottino -.
La cronaca nazionale ha recentemente riportato le stime dell’Anbi (associazione nazionale consorzi) su un piano nazionale di manutenzione del reticolo idraulico di competenza dei Consorzi, per circa 4 miliardi di euro. La sua attuazione garantirebbe una sicurezza maggiore e un’adeguata prevenzione dal rischio idraulico. I Consorzi di bonifica toscani hanno da sempre dato la loro disponibilità a un lavoro comune. Concordando con la recente denuncia di Legambiente, le chiediamo di intraprendere un percorso comune di supporto alla politica per diminuire oggi e annullare domani i rischi di frane e allagamenti". Ad oggi, la Toscana conta 13 Consorzi di Bonifica e 8 Consorzi interregionali, che operano sul 50% della superficie toscana.
In queste aree, popolate da 2.501.818 di cittadini (circa il 70 % della popolazione toscana) i Consorzi si occupano della manutenzione di 10.951 chilometri di canali e corsi d’acqua, ma anche della gestione (in molti casi preceduta dalla realizzazione) di oltre 60 impianti idrovori e 2302 fra casse di espansione per contenere le acque in piena e opere idrauliche di altro tipo.