Si apre con questa nuova creazione in prima nazionale l'ultimo atto della trilogia lucreziana ideata da Virgilio Sieni: “La Natura delle cose”, “Oro” e “L'ultimo giorno per noi”. La scelta del De rerum natura, il poema filosofico-enciclopedico di Tito Lucrezio Caro, coincide con l’urgenza di rivolgersi alla natura delle cose, alla loro anima e origine, ponendo la danza come strumento di indagine e come manifesto per una riflessione sull’oggi.
Per l'intero progetto dedicato a Lucrezio, Virgilio Sieni si è avvalso della prestigiosa collaborazione di Giorgio Agamben, tra i più importanti e originali filosofi del nostro tempo, noto e tradotto a livello mondiale. Ne “La natura delle cose” un compatto quartetto di uomini e una figura femminile metamorfica e sempre presente, come la Venere-dea dell’atto generativo evocata da Lucrezio all'inizio del suo poema, danno vita a tre scene distinte. La musica è una creazione originale di Francesco Giomi.
Il testo dello spettacolo è letto e registrato dalla celebre cantante Nada Malanima, che per la prima volta offre il suo contributo vocale in uno spettacolo coreografico. “Oro” è il naturale sviluppo del precedente “La Natura delle cose” e si inoltra nel poema di Lucrezio attraverso un percorso nelle età dell'uomo, articolandosi in quattro momenti che rappresentano altrettante domande al tempo: sono processioni coreografiche che riflettono sull'età del corpo, l’origine delle cose, il tempo, il senso dell’attesa, la cecità e la vista, la morte. Anche in questa seconda tappa le musiche originali sono di Francesco Giomi e la voce recitante è di Nada. “L'Ultimo giorno per noi” è co-prodotto dalla Fondazione Fabbrica Europa e viene presentato ora in prima nazionale come un'anteprima del prossimo festival Fabbrica Europa. Il lavoro trae ispirazione in particolar modo dal VI libro dove Lucrezio ci parla degli agenti terreni che gli uomini non possono controllare, i terremoti, le eruzioni, descrivendo, al termine dell'opera, la peste di Atene.
In scena 5 fratelli gemelli vanno incontro alla fine. Sono figure che si nutrono di sospensioni fisiche in una coreografia sulla ciclicità del gesto che si rigenera nell’emozione e nel desiderio. La musica è di Robert Schumann. Appuntamento a Cango Cantieri Goldonetta, via Santa Maria 25 a Firenze, da questa sera 29 gennaio al 7 febbraio 2010, ore 21 (domenica ore 17 – lunedì riposo).