Il prossimo sabato 30 gennaio 2010, alle ore 16:30, al Teatro Giotto di Vicchio (Firenze) Selezione Videoqueer (2002-2009). Il meglio di VideoQueer dalla prima edizione ad oggi. Il concorso è nato dall’idea di far esprimere ai giovani impressioni, idee, sentimenti costruendo e raccontando storie da una prospettiva Queer. Giunto ormai alla sua settima edizione, VideoQueer riscuote sempre grande successo all’interno del Florence Queer Festival, la rassegna internazionale di cinema, video ed altre arti a tematica gay, lesbica e transgender, ed ogni anno i video che arrivano per la selezione sono sempre più numerosi e interessanti. Videoqueer è l’unico concorso video italiano dedicato esplicitamente a raccontare l’universo gay, lesbico e transgender, in tutte le modalità in cui si esprime, dal documentario alla fiction, dalla video-arte all’elettronica. Seguirà "Sylvia, rimembri ancora…" di No Code Video Trips 21’ (Italia 2002). Greenwich VIllage, giugno 1969.
Una sera, al bar Stonewall, durante un'irruzione della polizia si accende una scintilla inaspettata e inizia la prima rivolta per la rivendicazione dei diritti di chi non si riconosce nelle categorie sessuali consentite dalla legge. A raccontare questa storia e l'atmosfera che l'ha generata è Sylvia Rivera, una trans a cui i libri di storia e la leggenda, attribuiscono il merito di aver tirato la prima scarpa (o forse la prima bottiglia di vodka) che diede origine alla ribellione. Il racconto di un passaggio fondamentale per la storia dei diritti e della dignità umana, raccontata da una delle protagoniste, morta nel febbraio del 2002. Quindi un dibattito sulla nascita e sul senso dei Gay Pride a cura dei volontari di Ireos e di altre associazioni e proiezioni di corti su varie manifestazioni della comunità Queer in Italia e non solo.
Quindi alle 18 "Ma la Spgana non era cattolica?" di Peter Marcias 80’ (Italia 2007). Il Governo Zapatero, nel suo primo anno di attività, ha determinato l’approvazione di numerose leggi, alcune di queste riguardano materie particolarmente delicate sotto il profilo etico ed hanno destato (e destano) un grande dibattito sia all’interno del paese che all’esterno. In questo contesto, una televisione spagnola, impressionata dall’interesse suscitato all’estero da questi temi, in particolare in Italia, si è interrogata in relazione alla percezione di queste materie (soprattutto le unioni omosessuali) presso la popolazione italiana.
Per questo ha inviato una propria troupe in Italia, precisamente a Roma e nel Lazio, per realizzare un documentario incentrato sulle loro opinioni, in un ambiente intriso di cattolicesimo e vicino, anche fisicamente, al Vaticano. Andrea Miguel Hernandez, regista dell’inchiesta si troverà però catapultato in una situazione a lui molto personale. Una donna che aveva amato a Madrid vari anni prima ora vive a Roma ed è legata sentimentalmente ad una donna... Alle 19:30 "Senza fine" di Roberto Cuzzillo 75’ (Italia 2008). Giulia e Chiara si amano, dopo tanti anni passati insieme decidono di allargare la propria famiglia concependo un figlio con l’inseminazione artificiale.
Tanti ostacoli, tanta emozione, tanta felicità... soprattutto, tutto è vissuto insieme, in complice condivisione. Ma qualcosa non procede come nei loro piani. Una malattia si insinua minacciosa nei loro progetti. Un film sull’amore e sul desiderio di avere figli, sulle necessarie paure e le inevitabili bugie che intessono i rapporti umani. Giudicato dalla critica non molto bene, in quanto stilisticamente debole e anche con interpretazioni troppo amatoriali, questo film d'esordio del torinese Roberto Cuzzillo (soli 25 anni) è comunque una pregevole opera d'indagine su un tema, quello dell'articolo 4 della legge 40/2004, alquanto scottante e impegnativo.
Il film va oltre la problematica del pregiudizio omosessuale dando per scontato e accettato l'amore tra le due ragazze. Alle ore 21 "Sogno il mondo il venerdì" di Pasquale Marazzo 90’ (Italia 2009). Per comprare un permesso di soggiorno due giovani arabi sono costretti a fare una rapina. Il tentativo non va a buon fine e uno dei due rimane ferito. Ma anche per l’altro, Karim, inizia un calvario. Fabio lavora in un istituto bancario, ma sta facendo casini col lavoro per saldare i debiti contratti con il gioco d’azzardo.
Nei suoi casini coinvolge anche Betty, una giovane trans innamorata di lui. Due donne (Irene e Luigia), che vivono insieme e sembrano semplici amiche, vedono sconvolto il loro piccolo mondo. Una di loro, Irene, ha problemi di alcolismo e improvvisamente si ritrova a dover fare i conti con un passato doloroso a causa di un giovane ragazzo, Gianni, che è venuto ad abitare nello stesso condominio. Sono loro i protagonisti della storia. Non si conoscono, ma si sfiorano, si incontrano, si incrociano, poi, ad un certo punto, cominciano ad interagire tra loro.
I loro destini, in qualche maniera, si legano. Ma tutti loro fanno fatica a lottare contro questi destini. E quando sembra che tutto stia per crollare, improvvisamente si fermano, guardano nell’obbiettivo e si mettono a cantare. È una confessione, un mettersi a nudo, un rivolgersi allo spettatore nel tentativo di creare un rapporto diretto, senza più finzione, nella sincerità della musica e dei sentimenti. In questo incontrarsi, conoscersi e confessarsi, raggiungono in qualche modo una presa di coscienza, forse capiscono chi sono e cosa possono fare.
Qualcuno riesce a ritagliarsi nuove possibilità, qualcun altro invece sembra non avere scelta. Per concludere, alle 22:45, "Rick & Steve: The Happiest Gay Couple in All the World" di Allan Brocka (USA 2007) versione originale con sottotitoli italiano. Ambientata nel “gay ghetto” di West Lahunga Beach la sit-com a pupazzi animati, un po' Lego un po' Playmobil, in sei episodi vede come protagoniste tre coppie gay: Rick e Steve (con gatta Pussy), che danno il nome alla serie, Chuck e Evan, e Dana e Kirsten.
Tutte e tre le coppie sono alle prese con i loro problemi. Steve cerca di convincere Rick ad aprire la coppia ad un terzo in un triangolo dopo sette anni di monogamia; Dana e Kirsten sono alle prese con la decisione di avere un figlio (con Rick nel ruolo di donatore di sperma) e Chuck e Evan che fanno di tutto per stare insieme nonostante i 31 anni di differenza (per non parlare del fatto che Chuck è sieropositivo e confinato su una sedia a rotelle). A fare da cornice un gruppo di amici: la frociarola Condi Li (che preferisce definirsi come "la compagna di uno stile di vita alternativo”), la coppia lesbica Ebony e Ivory con la loro bambina Echinacea (alla quale si rivolgono come una "lei/lui” rifiutando un preciso ruolo di genere), e la porno star Dylan Ram-Brick.
Vincitore al Salerno Cartoons on the Bay 2008 come migliore serie animata dell'anno. Ingresso alla serata, a cura di Ireos in collaborazione con il Comune di Vicchio, 5 euro.