L'imam ci tiene a spiegare che lui ei suoi connazionali non apriranno «una moschea», ma un circolo «dove si pregherà e si faranno anche tante altre cose», ma a Prato parlano di escamotage per aggirare l'ostacolo della raccolta firme della Lega Nord contro la possibilità che una moschea venga realizzata. In via Filicaia è stata avviata anche una petizione con centinaia di firme su Facebook. Problema posti auto? "Non abbiamo auto e non disturberemo". Sul "centro culturale islamico" in via Filicaia, questa mattina si sono incontrati l’assessore all’Integrazione Giorgio Silli, l’assessore all’Urbanistica Gianni Cenni ed il geometra che ha seguito i lavori e l’iter burocratico dell’immobile di via Filicaia.
Sono state riscontrate delle irregolarita’ da un punto di vista urbanistico di destinazione dell’immobile e pertanto il numero 30 di Via Filicaia non potra’ essere adibito allo scopo della comunita’ pakistana. "L’amministrazione comunale da parte sua ha intenzione di collaborare e di trovare una sede alternativa" ha affermato l'assessore Silli e ha contattato l’imam pakistano Mofeed il quale si e’ sempre dimostrato aperto e disponibile, per aprire un tavolo dove discutere dell’eventuale nuovo collocamento del centro.
L’assessore Cenni domani mattina parlera’ nuovamente con i propri tecnici riguardo all’argomento. "Siamo sicuri che riusciremo a trovare una soluzione a breve - hanno dichiarato gli assessori - lavorando nel pieno rispetto delle leggi italiane e nel rispetto della cultura e della religione di tutti". Già nel 2008 l'associazione pakistani della Toscana aveva provato senza successo con un immobile commerciale a tre piani in via Marini. Ma Lega Nord è assolutamente contraria alla costruzione di una moschea in tutta l'area pratese.