Firenze - Gli ospedali psichiatrici, per anni definiti “manicomi”, sono stati formalmente chiusi dopo che nel 1978 entrò in vigore la famosa legge Basaglia. Da allora, le condizioni di cura per i malati sono cambiate molto, ovviamente con i necessari distinguo a seconda delle diverse situazioni. Anche ad Arezzo vi era uno di questi “manicomi”, la cui vicenda, però, ha avuto alcune peculiarità che ne hanno consentito la chiusura anticipata rispetto ai termini di legge e che hanno contraddistinto la realtà aretina come luogo di innovazione scientifica e sociale.
Per dieci anni, dal 1970 al 1980, nell’ospedale psichiatrico e in tutto il territorio della provincia di Arezzo, si svolse, sotto la direzione del professor Agostino Pirella, un’impresa sanitaria straordinaria che portò all’elaborazione di un nuovo paradigma scientifico ed assistenziale. Venne dimostrato che, con il necessario impegno politico, si può prevenire e curare la sofferenza psichica nell’ambito della relazioni umane, senza violenza fisica o farmacologica, senza abbandoni e senza emarginazione.
Una svolta nella sanità italiana che fu possibile perché prima di tutto coinvolse e rese protagonisti i ricoverati, gli operatori, gli amministratori e la società civile. Di questa complessa e ricca partecipazione, lo scrittore Gianni Micheli ha voluto rendere conto, raccogliendone ricordi ed esperienze nel libro “Utopia e realtà: una memoria collettiva. Ricordi e testimonianze per la fondazione di un archivio della memoria orale dell’Ospedale neuropsichiatrico di Arezzo”, edizioni Edifir.
Il libro, che sarà presentato venerdì 15 gennaio alle 16.30 presso la sala Affreschi di Palazzo Panciatichi (via Cavour 4 a Firenze), reca in sé 53 testimonianze di quegli anni, filtrate dalla rielaborazione personale che il distanziamento temporale ha potuto consentire. Una storia “di matti e di eroi”, fatta di interviste e commenti, a disposizione di interessati e studiosi che hanno a che fare quotidianamente con l’esperienza della malattia psichiatrica e che hanno la volontà di affrontarla a viso aperto, forti del bagaglio culturale e conoscitivo che il testo di Micheli può fornire.
Alla presentazione interverranno, oltre l’autore, il segretario questore dell’Ufficio di presidenza Bruna Giovannini, il presidente del centro Franco Basaglia di Arezzo Bruno Benigni, la professoressa Laura Caretti dell’università di Siena, il cantautore Paolo Benvegnù e l’autore del video “Voci, il superamento dell’ospedale psichiatrico nell’esperienza aretina” Stefano Dei. (Al)