"La morte non è nel non poter comunicare ma nel non poter più essere compresi". Queste ed altre parole pasoliniane riecheggeranno lunedì 3 novembre dalle ore 21 a San Salvi in Notte Pasolini, una serata-evento che i Chille dedicano al "poeta" - come amava definirlo Moravia - dei Ragazzi di vita. L'ingresso è libero.
Notte Pasolini, collocata in giorni simbolici (Pasolini fu ucciso nella notte tra l'1 e il 2 novembre 1975), presenterà senza soluzione di continuità immagini, parole, poemi, interviste con Pasolini, commenti di amici, puntualizzazioni di chi provò a fermarlo in ogni modo: giudici, intellettuali benpensanti, potenti, uomini di partito.
Per Notte Pasolini, i Chille hanno scelto brevi film come "Che cosa sono le nuvole", straordinaria ultima presenza cinematografica di Totò, e ancora "La ricotta" con Orson Welles che costò a Pasolini una condanna per vilipendio alla religione; senza dimenticare l'emozionante omaggio alla bellezza di Marylin Monroe ne "La rabbia" o le scene di chiusura del primo film - "Accattone" (1961) e dell'ultimo "Salò o le 120 giornate di Sodoma" (1975).
Nella serata saranno lette pagine dagli "Scritti corsari" nelle quali Pasolini lanciava previsioni su un Pinochet italiano che avrebbe "democraticamente" conquistato il potere e addomentato le coscienze; e ancora poesie dando anticipazioni su quanto il Laboratorio dei Chille va realizzando a San Salvi intorno a Petrolio, ultimo incompiuto romanzo del poeta.
In una lettera a Moravia, nel 1975 a pochi mesi dal suo assassinio, Pasolini così presenta Petrolio: "Ho iniziato un libro che mi impegnerà per anni, forse per il resto della mia vita.
Non voglio parlarne, però: basti sapere che è una specie di "summa" di tutte le mie esperienze, di tutte le mie memorie. (...) E' un romanzo, ma non è scritto come sono scritti i romanzi veri: la sua lingua è quella che si adopera per la saggistica, per certi articoli giornalistici, per le recensioni, per le lettere private o anche per la poesia. (...) Questo romanzo non serve più molto alla mia vita (come sono i romanzi o le poesie che si scrivono da giovani), non è un proclama, ehi, uomini! io esisto, ma il preambolo di un testamento, la testimonianza di quel poco di sapere che uno ha accumulato, ed è completamente diverso da quello che egli si aspettava”.
E in merito Claudio Ascoli, regista dei Chille, annota: "Petrolio mi ha colpito dalla prima lettura ed oggi che anche ragioni anagrafiche mi spingono ad una ulteriore condivisione, ho deciso di esplorarlo con un lungo percorso di studio. Perché lavorare su Pasolini e Petrolio proprio oggi? Forse perché l’imminente genocidio culturale denunciato nel 1975 è ormai compiuto, forse per la disperata ricerca di un linguaggio che possa aiutare a comprendere il mondo e a cambiarlo, o per la denuncia della bruttezza, dell’assenza degli odori, della consapevolezza della distruzione della Lingua, o per altro ancora… non dimenticando certamente le parole-epigrafe dell’intera opera: “Ho eretto questa statua per ridere”.
L'ingresso a Notte Pasolini è libero e i Chille promettono - come nel loro stile - anche qualche sorpresa-anticipazione sulla prossima produzione.
In occasione della serata dedicata a Pasolini, sarà possibile visitare la mostra Prima di Basaglia. Morire di classe con le foto di Carla Cerati, che documentano la situazione manicomiale negli ospedali psichiatrici italiani. Da queste foto, nasce l'anno dopo, nel 1969, un libro curato dallo stesso Basaglia e intitolato significativamente Morire di classe.
Il lavoro della Cerati, spesso ai limiti della clandestinità, era largamente incentrato su quello che lei chiama semplicemente "il manicomio di Firenze", cioè San Salvi. La mostra, ad ingresso libero, rimarrà aperta fino a venerdì 21 novembre.