Il XIII Congresso regionale toscano dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) si svolgerà domani, 30 settembre a Firenze, nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. “Ripartiamo dai Comuni” lo slogan del congresso, i cui lavori saranno aperti, alle 9:30, dai saluti di Matteo Renzi, Sindaco di Firenze, Federico Gelli, vicepresidente della Giunta Regionale Toscana, e Laura Cantini, vicepresidente della Provincia di Firenze. Sarà poi la volta del presidente regionale di Anci, Alessandro Cosimi (nella foto), che con la sua relazione introduttiva aprirà la tavola rotonda dal titolo “Le prospettive della Toscana ed il ruolo dei Comuni”. Su questa tematica Anci Toscana ha chiamato a discutere alcuni dei protagonisti regionali delle realtà economiche, sociali e della conoscenza: Alessandro Colombini vicepresidente di Confindustria, Luciano Franchi, presidente dell’Avis, Augusto Martinelli, rettore dell’Università di Firenze, Ambrogio Brenna, assessore regionale; a coordinare il dibattito il giornalista Paolo Ermini.
“Il futuro della Toscana – sostiene il Presidente di Anci Toscana Cosimi – sta nella sua capacità di fare sistema, sia nel pubblico che nel privato, e di stare dentro le dinamiche si stanno sviluppando a livello nazionale”. I lavori riprenderanno alle ore 15 con la parte più propriamente congressuale. Saranno aperti dalla relazione del segretario generale di Anci Toscana, Alessandro Pesci, che presenterà il “rapporto sull’attività svolta e sul rendiconto finanziario del quinquennio”.
Dopo il dibattito, nel corso del quale è previsto anche l’intervento di Angelo Rughetti, segretario generale dell'Anci nazionale, si svolgeranno le votazioni per l’elezione del presidente regionale, degli organismi dirigenti regionali e dei delegati al Congresso Nazionale, che si svolgerà dal 7 al 10 ottobre a Torino. Anci Toscana, guidata dal maggio 2008 dal sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, si presenta a questo appuntamento con 279 Comuni iscritti, sui 287 presenti nel territorio regionale. “Al centro del nostro dibattito congressuale – anticipa Cosimi – vi sono i provvedimenti nazionali in discussione, come il federalismo fiscale e il nuovo Testo unico per le Autonomie Locali meglio noto come 'legge Calderoli', normative come il 'patto di stabilità' che, se non vengono profondamente riviste, rischiano di strozzare i comuni e la loro capacità di essere motore dello sviluppo locale e nazionale.
Vi è anche – sottolinea il presidente regionale - la necessità di rivedere, dopo 10 anni, i meccanismi della concertazione con la Giunta ed il Consiglio regionale, in modo rendere maggiormente protagonista il sistema delle autonomie locali”.
