"Con 6.5406 detenuti presenti (6.2630 uomini, 2.776 donne) alle ore 17 ieri è il caso di parlare di vero stoccaggio di persone nelle celle. Quando è ancora possibile allocarle in celle. Purtroppo questo allarmante sovrappopolamento non solo determina condizioni ignominiose di lavoro e detenzione , ma determina anche una sovraccarico di lavoro e di spese non debitamente livellato da implementazioni organiche e nuove risorse finanziarie. Succede, quindi, che a Trapani un processo per reati mafiosi salti perchè il mezzo della penitenziaria che doveva effettuare la traduzione resta senza carburante; le competenze per prestazioni di lavoro straordinario e per servizi di missione non vengono retribuite al personale che deve anticipare in proprio per garantire i servizi; negli istituti i kit individuali di prevenzione non vengono acquistati e il personale deve operare (anche nelle sezioni con detenuti HIV) senza alcuna protezione.
Potremmo continuare all’infinito per tracciare quali siano le reali condizioni di lavoro del personale penitenziario. Nonostante ciò solo negli ultimi cinque giorni sono state salvate quattro vite a detenuti che hanno tentato il suicidio. Tre agenti hanno rischiato la vita per impedire l’evasione di due pericolosissimi ergastolani. In tutto il territorio fioriscono proteste con battiture di stoviglie, incendi di giornali e di bombolette del gas. A Genova, Pistoia, Lucca, Verona, Saliceta San Giuliano, Potenza, Vibo Valentia tanto per restare alle ultime ore.
Proteste che non sono degenerate in violenza per la tolleranza, l’impegno, la professionalità, la capacità di ascolto del personale. Sino a quando, però, potrà reggere il fronte avanzato della prima linea? Anche a dispetto di tale critica situazione il DAP continua a consentirsi il lusso di avere circa 60 istituti penitenziari senza direttore titolare, pur disponendo di circa 500 dirigenti penitenziari". E' quanto afferma in un comunicato Eugenio Sarno, segretario generale della Uil PA Penitenziari. "Indistintamente - aggiunge - tutte le regioni hanno abbondantemente superato la quota di presenze regolamentari.
Il dato nazionale ci riferisce di un surplus di 22.140 detenuti in esubero rispetto alle effettive capacità ricettive delle strutture. Ed è un dato che non tiene conto delle tante sezioni chiuse. L’Emilia Romagna si conferma ancora la regione con l’indice di sovraffollamento più grave (90,32%) seguita dalla Puglia (68,44%), Sicilia (62,71%) Lombardia (60,18%) e Calabria (59,79%). Fanalini di coda l’Umbria (23,48%) e la Sardegna (22,02%). In apparente controtendenza il dato del Molise (-16,53%) che è determinato dalla chiusura della sezione penale e della sezione femminile di Campobasso.
L’istituto in assoluto con il più alto indice di sovraffollamento è Bologna (137,45%), seguito da Firenze Sollicciano (111,79%) e Catania P.L. (106,94%). Sempre ieri a Poggioreale (Napoli) erano ristrette 2.711 persone (+1.133) e a Milano San Vittore 1.649 (+657)".