Cisl FNS: ''Perchè non sia solo l’ennesima tragedia''

Per il segretario generale della Cisl FNS regionale Fabrizio Ciuffini in Toscana ci sono carceri sovraffollate e in cattive condizioni strutturali, mancano gli agenti, ma soprattutto, manca una reale volontà di risolvere una situazione d'emergenza.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 novembre 2009 17:46
Cisl FNS: ''Perchè non sia solo l’ennesima tragedia''

“Il suicidio di questi giorni all’Istituto Penale Minorenni di Firenze, che ha visto un ragazzo togliersi la vita, non può essere solo il fallimento degli Operatori dell’Istituto Meucci”. Esordisce così il segretario generale della Cisl FNS toscana, Fabrizio Ciuffini, che aggiunge: “Tutti devono aprire gli occhi sul sistema penitenziario, ormai al collasso totale, con 5.000 detenuti in più di quanti erano nelle carceri italiane nel 2006 e che fecero gridare allo scandalo tanti italiani per la misura dell’indulto.

Ed oggi nessuno osa parlare di misure straordinarie, di nuovi provvedimenti di clemenza, anche perché questa perenne situazione da 'campagna elettorale' che viviamo nel Paese, vede la classe politica italiana pensare solo a lanciare 'slogan mediatici' che parlano alla 'pancia delle persone' ma non affrontano i problemi concretamente”. “Nella nostra Toscana – spiega il segretario della Cisl - i detenuti sono almeno 4.000, rispetto ai 3.000 posti disponibili. Le carceri sono diffusamente in cattive condizioni strutturali e con personale che è numericamente insufficiente, praticamente ovunque.

Infatti rispetto alle 3.011 unità previste (una stima del Ministero mai concordata con le oragnizzazioni sindacali) sono meno di 2.500 quelli presenti in Toscana, con molti di questi lavoratori vicinissimi al termine della carriera con 30, 35 anni di servizio ed anche oltre. Da tempo lanciamo allarmi, denuncie, segnalazioni. Protestiamo e proponiamo ma ogni appello sembra cadere inesorabilmente nel vuoto”. “Il carcere non fa audience, il carcere ha problemi gravissimi e quindi meglio che se ne occupino altri.

Salvo poi assistere a campagne mediatiche che vedono politici di ogni schieramento apparire per dire che bisogna fare qualcosa, che bisogna intervenire. Ma il giorno seguente il carcere, chi ci lavora e chi ci vive dentro, tornano nell’invisibile. E allora il timore è che anche il suicidio di un ragazzo, che non aveva ancora compiuto 18 anni, tra qualche giorno sia solo un tristissimo ricordo, divorato come notizia di cronaca ma solo fine a se stessa, capace di lasciare sconforto tra gli operatori penitenziari tutti perché, per loro, quando accadono questi fatti è sempre un fallimento” spiega Ciuffini. Poi l'esponente del sindacato di Bonanni spiega che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha inviato in Toscana il Direttore Generale del Personale, che visiterà gli Istituti di Sollicciano, di Prato e di Pisa (aveva visitato nei giorni scorsi anche San Gimignano e Volterra).

Purtroppo, l'amara riflessione della Cisl FNS, è che nel frattempo gli agenti resteranno soli mentre già quest'anno i tentativi di suicido in carcere sono stati 720.

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