Interventi immediati, essenziali per migliorare subito i servizi sanitari in carcere: a questo sta lavorando l'assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi, che entro il mese di novembre porterà all'approvazione della giunta regionale uno specifico provvedimento organizzativo e finanziario. La decisione rilancia un processo di riforma che, a partire dal passaggio di competenze in materia di sanità carceraria dallo Stato alle Regioni, ha conosciuto lentezze e ostacoli che la Toscana vuole rapidamente lasciarsi alle spalle.
L'accelerazione deriva anche dai risultati del monitoraggio della situazione effettuato nei mesi scorsi dalle Aziende sanitarie, appena assunta la responsabilità del servizio. Lo spiega l'assessore Rossi, che ieri ha visitato il carcere di Sollicciano di Firenze e domani oggi sarà al Don Bosco di Pisa. “Oltre al sovraffollamento che da anni viene denunciato e che crea situazioni drammatiche – spiega l'assessore - abbiamo verificato un degrado intollerabile dei servizi sanitari: locali fatiscenti, apparecchiature obsolete o fuori uso, attività specialistiche e diagnostiche soppresse.
Anni e anni di trascuratezza e di tagli hanno messo in ginocchio la sanità penitenziaria. Nel 2005 la Toscana ha approvato una legge, la numero 64, che dice che tutti i cittadini, liberi o detenuti, hanno diritto allo stesso trattamento. La sanità che abbiamo voluto in questa regione ha al centro la persona, la voglia di salute che deve accompagnare ognuno di noi, e la sua politica è andare incontro alla salute prima ancora di rimediare alla malattia. Dobbiamo riuscire a farlo anche e soprattutto in carcere”.
Ecco il perchè della visita: “Faccio per il carcere quello che ho fatto negli ultimi dieci anni in sanità, ad esempio per i pronto soccorso, per gli ospedali, per i servizi territoriali: stare dentro, ascoltare, informarmi, discutere. Può fare coraggio, ma soprattutto aiuta a decidere e, una volta deciso, aiuta a verificare, vigilare, a misurare i risultati. Le nostre Aziende si sono mosse subito e in molti casi verifiche, controlli, collaudi e adeguamenti, nel limite delle disponibilità, sono già stati fatti”. I provvedimenti che andranno in giunta riguardano in primo luogo una intesa con il Dipartimento regionale della polizia penitenziaria per individuare gli spazi sanitari all'interno delle carceri e quindi consentire alle Asl una effettiva presa in uso per lo svolgimento dei servizi.
Le Aziende stanno verificando le necessità e quantificare le risorse necessarie per gli investimenti: allestimento delle strutture stesse, acquisto di nuove apparecchiature per la diagnostica e la cura, spese per il personale. In tema di sovraffollamento, dall'ultimo rilevamento effettuato (settembre 2009) si calcolano in Toscana 1.800 detenuti in soprannumero. A Sollicciano ci sono 951 detenuti in una capienza di 458. Per il 70% si tratta di persone straniere. Sempre in Toscana nei primi 8 mesi del 2009 si sono suicidati in carcere 9 detenuti.
In Italia i suicidi sono stati 48, 700-750 i tentati suicidi, di cui 64 in Toscana e 4.000-4.500 gesti di autolesionismo. di Susanna Cressati