L’assessore alle Politiche Sociali Alessia Ballini ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di Nascosti, Franchi e Sensi (PDL) sul sovraffollamento al carcere di “Solliccianino”. “Il problema è legato alla decisione del Provveditore regionale alle carceri che ha previsto di allargare la funzione di “Solliccianino”. Una parte rimane a custodia attenuata e un’altra a regime di media sicurezza.
C’è stata una protesta e sussiste preoccupazione nel personale impiegato nel carcere che sottolinea il fatto che il Provveditorato insieme a questa determinazione non ha provveduto anche a allargare in maniera adeguata il personale impiegato nella struttura. L’osservazione fatta dai lavoratori della struttura – ha spiegato l’assessore Ballini – è pienamente condivisibile così come sono condivisibili le riflessioni fatte sul significato di una struttura come quella del Gozzini che é stato un esperimento importante di gestione del periodo di pena in maniera diversa rispetto ad altre strutture e legato anche ad un recupero di chi si trova a vivere un periodo in mancanza di libertà.
E’ un sentimento di preoccupazione che condividiamo anche con la Direzione del Gozzini, che va di pari passo con le considerazioni legate alle condizioni lavorative del personale. Non abbiamo in previsione incontri con il personale, ma se ci verrà richiesto o sollecitato, siamo disponibili a farli come siamo disponibili a sposare qualsiasi iniziativa che vada a rafforzare quell’esperienza piuttosto che a smantellarla come sta succedendo in questo momento. In questo momento al Gozzini ci sono 65 detenuti di cui 25 in regime di semilibertà e tutti, per ora, in regime di custodia attenuata.
E’ previsto l’arrivo di altri 40 detenuti, in regime di media sicurezza, provenienti dal carcere di Sollicciano che sta cominciando a vivere, come era prevedibile, una situazione di sovraffollamento. Per l’effetto dei vasi comunicanti escono da Sollicciano e vanno a sovraffollare Solliccianino. E’ difficile per la Provincia intraprendere delle iniziate concrete perché il nostro ruolo istituzionale è molto marginale ma cercheremo di continuare a dare sostegno con gli strumenti che abbiamo attivato in questi anni.
La Commissione presieduta dal Consigliere Calò ha ricevuto qualche tempo fa un elenco abbastanza preciso delle iniziative che facciamo all’interno del carcere. E la Provincia è impegnata a continuare a farle. E’ difficile intervenire sul tema del sovraffollamento ma sotto il profilo il Consiglio provinciale potrebbe prendere un’iniziativa, che sarebbe assolutamente sostenuta anche dalla Giunta, d’intervenire su questo argomento”. Nascosti ha convenuto che: “La Provincia per quanto riguarda il rapporto tra detenuti e personale non può intervenire ma il quadro importante presentato dall’assessore deve fare riflettere anche in previsione di un’ulteriore forma di iniziativa istituzionale, nelle sedi competenti, per cercare di riequilibrare la situazione”.