“Lacrime di coccodrillo, quelle dei berlusconiani toscani che adesso polemizzano senza diritto sulla legge per le primarie regionali. E’ stupefacente l’incoerenza dei rappresentanti locali del Popolo delle Libertà, che dovrebbero solo dire: chi è causa del suo mal pianga se stesso. Ma anche il Pd deve riflettere sull’errore che sta commettendo: svuotare questo strumento è contrario al principio di partecipazione. Diamo un segnale preciso iniziando dal ridurre i costi della politica”. Così il segretario regionale di Italia dei Valori, Giuliano Fedeli, rilancia la proposta che per primo aveva fatto al segretario del Pd Andrea Manciulli, nel momento in cui è stato chiaro che Enrico Rossi sarebbe stato il candidato unitario di tutto il centrosinistra. “Il centrodestra toscano dimostra di essere senza idee e senza coerenza se si attacca strumentalmente solo alla polemica sulla legge per le primarie.
Loro – continua Fedeli - sono i campioni del regime partitocratico, sono loro che hanno votato il ‘porcellum’ in Italia ed in Toscana, che crea dei parlamenti di nominati e non di eletti. E’ bene, invece, rispettare sia le posizioni dell’Udc che quelle dei partiti di sinistra per come hanno deciso di difende il diritto dei cittadini alla scelta. Un capitolo a parte, su cui dovremo tornare nel confronto con il Pd, è l’accordo segreto firmato coi socialisti”. “E’ sulle regole che la nostra coalizione deve rinnovarsi nella prossima legislatura regionale – ha concluso il segretario toscano di IdV -, perché abbiamo l’occasione vera di creare il modello di governo alternativo a Berlusconi, che torni a dare nobiltà alla politica ed alla buona amministrazione.
Perciò, se alle primarie si candiderà solo una parte dei dirigenti del Pd, perché ad altri resta anche il privilegio del listino, è difficile dire ai nostri elettori che si spendono così tre miliardi delle vecchie lire del bilancio regionale. Sarebbe bene far vedere, anche al centrodestra, la vitalità interna del Pd che mobilitando i propri militanti pensa all’interesse generale, indirizzando quei soldi, anche simbolicamente, a rafforzare il fondo contro l’usura in Toscana, oppure al credito per le Pmi, c’è solo l’imbarazzo della scelta”.