Più di 1.500 lavoratori in nero, oltre 100 imprenditori denunciati. Il "mercato del lavoro", nell'area fiorentina, è fatto anche di queste espressioni che ricordano il mondo feudale ed è la declinazione un po' neofeudale del lavoro, a tanti livelli, che si sperimenta o si è travolti dall'insicurezza. Nella storia, nel passo, nel volto dei dieci lavoratori che hanno ricevuto nei giorni scorsi in Palazzo Vecchio i "brevetti e distintivi d'onore" da parte dell'Inail, c'è il senso di tutto il dramma degli infortuni sul lavoro e dell'opera, grande ma non impossibile, da fare perché di lavoro non si muoia né si rimanga feriti.
I dati del 2008 Diminuiscono gli infortuni, ma in Toscana lo scorso anno i decessi sono stati più di 80. La celebrazione a Firenze della 59ª Giornata Nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, su iniziativa dell'Anmil, l’Associazione nazionale che da oltre 60 anni tutela gli invalidi e i mutilati, ha rivelato questo quadro. La manifestazione ha avuto inizio in piazza dell'Unità d'Italia, dove è stata deposta una corona alla Stele dei Caduti sul lavoro.
E' proseguita con un corteo per le vie del centro, alla presenza delle massime istituzioni locali, quindi, dopo la messa nella basilica di San Lorenzo in memoria dei caduti sul lavoro, in Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento, con la cerimonia civile alla quale hanno preso parte il presidente della Provincia Andrea Barducci, l'assessore comunale Elisabetta Cianfanelli, il vice presidente della Regione Federico Gelli, con i rappresentanti della Prefettura, della Questura (il questore Francesco Tagliente), della Guardia di Finanza (il colonnello Giuseppe Grassi), nonchè il direttore provinciale dell’Inail Anna Maria Pollichieni, i direttori regionale e provinciale dell'Ispettorato del lavoro Giovanni Casale e Lucia Izzo, e Roberto Pistonina, segretario provinciale della Cisl, in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil.
A conclusione della cerimonia la relazione di Michele Ventura, capogruppo della commissione Bilancio e programmazione della Camera dei deputati: "La prevenzione va attuata anche nell'educazione civile, a partire dalla scuola - ha osservato tra l'altro Ventura -. Non cresceremo mai se la produttività non sarà coniugata alla sicurezza sul lavoro".