Si è tenuta nei giorni scorsi, a Palazzo Montauti-Niccolini a Firenze, la conferenza stampa per presentare il quadro conoscitivo della pericolosità idraulica e da frana nel territorio del bacino dell’Arno, derivante dal Pai (Piano assetto idrogeologico), approvato nel 2005 e continuamente aggiornato. Il segretario generale, Gaia Checcucci, ha mostrato la fotografia del territorio evidenziando che la pericolosità idraulica interessa circa il 22 per cento della superficie del bacino, che corrisponde, in buona parte, alle aree di pianura.
In particolare, il 15 per cento della pericolosità idraulica rientra nella fascia tra “media” e “molto elevata”. In quest’ambito, vi sono alcuni comuni come Ponte Buggianese e Chiesina Uzzanese che hanno l’intero territorio in aree a pericolosità idraulica. Nel Comune di Firenze il 38 per cento del territorio è a rischio inondazione mentre a Pisa la superficie a rischio raggiunge il 68 per cento. Questa informazione sulla pericolosità è già stata accolta, o è in corso di recepimento, negli strumenti di pianificazione di gran parte dei comuni del bacino dell'Arno. Per contrastare questa pericolosità, l'Accordo “200 milioni”, firmato da Matteoli e Martini, prevede un Piano di interventi costituito da più di 30 opere tra casse di espansione e alcune sistemazioni arginali che permetterebbero di stoccare circa 65 milioni di metri cubi di acqua, e contribuire così a mitigare i fenomeni di alluvione in maniera sostanziale.
La realizzazione degli interventi, previsti e programmati dall’Autorità di bacino, è assegnata a Province e Comuni. Allo stato attuale, il costo delle progettazioni ammonta a 269 milioni; di questi, 90 sono già stati finanziati. Delle opere previste, circa il 20 per cento è in appalto o in corso di realizzazione entro il 2009, come le casse di espansione della Roffia, e le due casse del sistema Figline; un altro 40 per cento andrà in appalto entro il 2010. Per la parte frane la percentuale di territorio interessato è circa il 10 per cento dell'intero bacino.
Come per il rischio idraulico, l'Autorità di bacino dispone – e mette a disposizione del pubblico attraverso il suo sito internet – dell'informazione a livello di singolo comune. Tra le zone maggiormente interessate dai fenomeni franosi, si citano in particolare il medio Valdarno (Pontassieve), il Casentino (La Verna, Castel San Niccolò), la zona del Chianti (Tavarnelle, San Casciano), l'alta Valdera. Anche per questo tipo di pericolosità l'Autorità ha predisposto un piano di opere prioritarie per intervenire sulle situazioni di maggior rischio frane.
(sc)