A Firenze si è costituita una Consulta Cittadina per l’Alta velocità, un coordinamento operativo unitario tra comitati, movimenti e gruppi di cittadini che si oppongono al progetto di sottoattraversamento Av e alla realizzazione della Stazione Av nell’area degli ex Macelli. "La Consulta cittadina per l’Av, con azioni e iniziative di informazione e divulgazione, vuole farsi interprete di tutti coloro che si battono per la trasparenza, per il primato del pubblico interesse e per il metodo della partecipazione popolare nella progettazione ed esecuzione delle infrastrutture e del sistema della mobilità a Firenze" si legge in una nota stampa diramata nel pomeriggio di oggi. "Noi - prosegue lo scritto - ci opponiamo a quest’opera non per spirito particolaristico o perché pregiudizialmente contrari alla modernizzazione, ma perché seriamente preoccupati per i danni ambientali ed economici già provocati dalla realizzazione del sistema dell’Alta velocità in Italia, per il modo approssimativo con il quale sono stati progettati la nuova stazione e il tunnel sotto Firenze, per i rischi, soprattutto di carattere idrogeologico, che comportano.
Da cittadini che hanno a cuore la propria città crediamo che sia necessaria una riformulazione completa dell’attuale progetto di passaggio dell’Alta velocità".
"Per questo chiediamo che le Fs, la Regione Toscana, il Ministero delle Infrastrutture, il Comune di Firenze prendano in considerazione le ipotesi alternative finora messe in campo da ambienti professionali e universitari, da esperti e da comitati" chiarisce il comunicato.
Eppoi ecco le richieste vere e proprie che la Consulta cittadina per l’Alta velocità avanza alle Ferrovie dello Stato, alla Regione Toscana, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, all’Amministrazione Renzi:
Ed oggi sulle vicende dell'Alta velocità è intervenuta anche la consigliera di perUnaltracittà in Palazzo Vecchio, Ornella De Zordo, con un'interrogazione urgente al sindaco Matteo Renzi per stoppare le procedure per le demolizioni agli ex Macelli.
Nell'immagine, d'archivio, la zona degli ex macelli dall'alto.