Occhi puntati sulla sicurezza e al futuro di Firenze, ma avanti tutta con il progetto di sottoattraversamento. Su queste basi si è mosso l’assessore regionale ai Trasporti Riccardo Conti nel corso dell’audizione di oggi, mercoledì 9 settembre 2009, in commissione Ambiente presieduta da Erasmo D’Angelis (Pd). Seduta tutta dedicata al nodo fiorentino dell’Alta Velocità. Tema di stringente attualità sul quale la commissione del Consiglio regionale tornerà nei prossimi giorni con una serie di incontri allargati a tutti i soggetti coinvolti, dall’Osservatorio ambientale che ancora deve fornire un parere di merito sul progetto, ai vertici di Ferrovie, al Consorzio di ditte appaltatrici. Intanto, Conti ha ribadito la necessità di “procedere” anche in considerazione del fatto che il contratto con Fs è stato firmato a luglio, e su un contratto da “725 milioni di euro - ha sottolineato l'assessore - non ho intenzione di esporre la Toscana ad alcun problema”.
L’inciso dell’assessore si riferiva alle recenti dichiarazioni del sindaco di Firenze Matteo Renzi. “Sono d’accordo di attendere le risultanze dell’Osservatorio regionale e se ci sarà qualcosa da modificare anche per garantire maggiore sicurezza, lo si faccia, ma questa non sia la scusa per bloccare tutto”. “Sono per non mettere fretta - ha aggiunto Conti - perché sulla valutazione tecnica per la sicurezza non si deve scherzare. Attendiamo le conclusioni e gestiamo eventuali rischi che dovessero sorgere”.
L’assessore ha quindi ribadito di “non essere affezionato” ad una sola proposta. “Ci sono più soluzioni che problemi. E Firenze ha un’esigenza di tunnel”. Le parole di presidente e vice di Commissione Sul responso che dovrà produrre l’Osservatorio ambientale si è espresso anche il presidente della commissione: “Siamo in attesa delle valutazioni di merito. Intanto è bene chiarire che questo è un organismo tecnico-scientifico voluto dalla Regione Toscana, unico in Italia, in grado di fugare ogni dubbio su impatti ambientali e idrogeologici di sottoattraversamento necessari per migliorare anche le condizioni dei pendolari”.
“Ma se dovessero emergere problemi - ha continuato D’Angelis – è evidente che la posizione di Renzi a lavorare per trovare un’alternativa, dovrà essere presa in seria considerazione. Sulla qualità dei lavori del sottoattraversamento, non si discute. Così come sulle ricadute positive per Firenze e l’aumento dei servizi per i pendolari toscani con i binari liberati in superficie”. Risoluto l’intervento del vicepresidente della commissione Andrea Agresti (An-Pdl): “Dopo quattordici anni, l’unica novità è un contratto firmato, totalmente impegnativo e sul quale continua ad esserci grande incertezza sia per la staticità delle case, che per un rischio idraulico palese”.
Per Agresti, su opere così importanti “occorre avere le idee più chiare”. Da qui la richiesta di un’audizione “dell’Osservatorio ambientale, dei progettisti e di tutte le altre parti interessate. È un dovere istituzionale – ha concluso il vicepresidente – fare piena luce anche sulle ombre di questo progetto”. Le reazioni delle diverse forze politiche Preoccupazione per “delicati equilibri urbanistici e architettonici” ancora aperti è stata espressa dal consigliere Maurizio Dinelli (Fi-Pdl) che ha ribadito un “rischio concreto di scempio ambientale”, un “allungamento di tempi di realizzazione sine die” di un “innalzamento clamoroso di costi”.
“L’audizione di oggi - ha concluso Dinelli - dimostra tutte le incertezze sull’opera ed evidenzia l’incapacità di sintesi su progetti così strategici per lo sviluppo della Toscana”. “L’opera non è discussione” ha ribadito il consigliere azzurro Paolo Marcheschi. “Piuttosto concentriamoci sulla necessità che sia realizzata in tempi brevi senza perdere di vista i nodi ancora da sciogliere”. Tre sono per il consigliere le questioni sul tavolo. Una “giuridica” per la quale “bisogna stravolgere il metodo, approfondire, diffondere e informare i cittadini sul contenuto dei progetti”.
Una seconda “politica” che “parte dalla considerazione di lavori pubblici infiniti e costosi su cui anche il nuovo sindaco di Firenze ha manifestato ripensamenti”. Una terza più “tecnica”. “Lo scempio ambientale e l’esperienza del Mugello non ci possono lasciare indifferenti. Non si può tralasciare il rischio di scavare sotto una città delicata come Firenze”. Quello auspicato da Marcheschi è quindi un “ragionamento e un metodo di lavoro affidati al buon senso” che evitino di “arroccarsi sterilmente su posizioni solo perché si è firmato un contratto”, tralasciando aspetti fondamentali quali “tempi di realizzazione e possibili disagi per i cittadini”.
Su interrogativi “fondamentali da porsi prima di iniziare i lavori” si è soffermata la capogruppo del Prc Monica Sgherri: “È doveroso ragionare attorno alle possibili conseguenze della suddivisione in due della falda acquifera sotto Firenze. Il rischio di allagamenti dei piani terreni deve essere ben ponderato almeno quanto il costo dell’intervento”. Altra questione affrontata da Sgherri è quella del fattore tempo: “Dobbiamo avere il coraggio di dire se i cinque anni previsti sono reali.
Io credo di no. Lavoriamo allora ad alternative provvisorie”. Contestazioni per “aver firmato un contratto per un progetto su cui ancora si sa poco”, sono arrivate dal vicepresidente Udc Luca Paolo Titoni. “Al di là delle opportune verifiche che si dovranno fare - ha aggiunto - occorre snellire la burocrazia”. Per Titoni è inoltre fondamentale fare “piena chiarezza. Dopo 14 anni, ancora non si capisce se si vuole davvero questo progetto”. Sul nodo fiorentino ha espresso perplessità anche il vicepresidente Pdci Eduardo Bruno: “Ho contestato il progetto dalle viscere.
Quest’opera più che inglobare il territorio lo dividerà ulteriormente”. “Questo – ha aggiunto – è il peggiore dei progetti che potevano fare e soprattutto mi chiedo quale sarà l’impatto ambientale e se si conoscano tutti i rischi”. Per il vicepresidente di An-Pdl Marco Cellai “dall’audizione dell’assessore Conti si può evincere che siamo sotto scacco matto. La firma del contratto in assenza del parere dell’Osservatorio non ha senso”. Per Cellai bisogna avere il coraggio di “mettere da parte un progetto inutile, dannoso, costoso, invasivo”, per “salvaguardare in termini di sicurezza la scelta che il più rapidamente possibile va fatta sull’Alta velocità a Firenze”. “Non c’è fretta, dice l’assessore Conti? Allora si esamini con maggiore attenzione e prudenza il progetto di sottoattraversamento e di nuova stazione Av”.
Così, in una nota Marco Carraresi (Udc). “Il giudizio sul progetto del sottoattraversamento e della nuova stazione dell’Alta velocità ferroviaria agli ex Macelli continua ad essere negativo. E dall’audizione odierna dell’assessore Conti in Consiglio regionale non sono emerse grandi novità. Ci sono solo da apprezzare e da condividere toni meno ultimativi e tempi meno stretti riguardo alla decisione finale. Quella cioè che spetterà nei prossimi mesi all’Osservatorio Ambientale, chiamato ad esprimersi sul progetto esecutivo del lotto 2 (quello relativo al sottoattraversamento e alla stazione), ricevuto solamente in data 29 aprile scorso (cioè poco più di quattro mesi fa)”.
“Mi sembra francamente positivo il fatto che sia stata abbandonata la fretta che ha caratterizzato nei mesi scorsi qualche amministratore - ha aggiunto Carraresi -. Sostituita da una più saggia prudenza e attenzione a tutti i possibili risvolti, soprattutto di carattere ambientale, di un’operazione di così rilevante portata e che avrà conseguenze in parte imprevedibili soprattutto dal punto di vista idraulico. Così l’Osservatorio potrà prendersi tutto il tempo necessario in modo da sottoporre il progetto a verifiche più scrupolose di quelle fino ad oggi effettuate.
Proprio per questo attendiamo in ogni caso l’annunciato potenziamento della presenza della Regione Toscana all’interno dell’Osservatorio e l’estensione del numero degli edifici in prossimità del tracciato da sottoporre ai cosiddetti 'testimoniali di stato'. Si tratta di attenzioni e precauzioni necessarie per garantire comunque, stante la delicatezza e complessità dei lavori, strumenti efficaci e costanti di verifica e monitoraggio dei progetti, delle modalità realizzative, degli accertamenti ante-operam, delle valutazioni degli impatti ambientali, della gestione dei cantieri e delle problematiche connesse”. Se sia stato giusto firmare prima di aver fatto le “doverose osservazioni ambientali”: lo ha ribadito anche Bruna Giovannini (vicepresidente Sd) che ha aperto il dibattito anche sulla questione del rapporto tra Alta Velocità e treni pendolari.
“Su questo tema - ha detto - è necessario essere molto chiari e dire ai cittadini quali sono le garanzie”. Le reazioni dei comitati di cittadini "Riguardo infine ai timori espressi dal Ministro Matteoli circa la necessità di dover sottoporre un nuovo progetto più compatibile con la città alla procedura di VIA (non se ne parla nemmeno!), ricordiamo che a tale procedura AVREBBE dovuto essere sottoposto ANCHE l’attuale progetto, ma è cosa nota che tale procedura è stata espletata SOLO per il breve tratto dello “scavalco”su pressione del Ministero dei Beni Culturali, riguardo ad un’area di interesse archeologico: per tutto il resto, e non pare poco, la VIA è stata omessa per tunnel, stazione sotterranea, per tutto ciò che rappresenta un reale pericolo per la città e i cittadini" commenta l'Architetto Giovanna Nicoletta Delbuono portavoce di Cittadini per gli Alberi. Chiama in causa il teorema della cosiddetta “Alta Capacità” la lettera con cui Idra invita la Sesta commissione del Consiglio regionale della Toscana a un esame critico approfondito del progetto TAV in occasione dell’audizione odierna dell’assessore al Territorio Riccardo Conti.
Idra suggerisce di andare a guardare un po’ meglio dentro questa promessa non mantenuta, e dentro gli scenari che si aprono anche per la nostra regione nel futuro del trasporto su ferro. E offre alla Sesta commissione stralci di un documento della TAV SpA sul Nodo di Firenze che la dice lunga sull’altra promessa, quella del trasporto misto passeggeri-merci sulle linee TAV (che diventerebbero quindi TAC, cioè per Treni ad Alta Capacità). Come Conti, anche Idra chiede alla Sesta commissione una audizione urgente, e non soltanto sul Nodo di Firenze.
“Due anni e mezzo fa – scrive l’associazione al presidente Erasmo D’Angelis e ai consiglieri - abbiamo chiesto invano a codesta Commissione una audizione urgente. Nel frattempo le opere di cantierizzazione, dismissione, attrezzaggio e pre-esercizio della linea appenninica sono proseguite indisturbate: l’Osservatorio Ambientale per la tratta Bologna-Firenze, scaduto intorno al 30 marzo 2007 e prorogato ope legis di 45 giorni, è definitivamente chiuso da metà maggio 2007. Una circostanza che non fa certo onore alla nostra Regione, né sembra poter promuovere la fiducia nelle istituzioni deputate a tutelare il bene pubblico, essendo cessate le attività di monitoraggio dell’ARPAT, mentre torrenti importanti come il Carza continuano a testimoniare l’ordine di grandezza del danno ambientale arrecati alle risorse idriche dalla cantierizzazione TAV.
Sulla tratta appenninica grava inoltre una pesante ipoteca-sicurezza. Mancano ancora 60 km di galleria parallela di soccorso a servizio di un pericolosissimo tunnel monotubo, che presenta condizioni per le quali il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco nutre “seri dubbi sulla rapidità ed efficacia dei mezzi di soccorso”. Secondo il prof. Aurelio Misiti, per sette anni Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, l’adeguamento della tratta TAV a questi criteri di sicurezza farà lievitare ulteriormente i costi del 30-40%; non solo: la Bologna-Firenze rappresenterà “il fattore limitante dell'Alta Velocità in Italia””.