L'11 agosto del 1944 la Liberazione di Firenze

Si celebra oggi l'anniversario della Liberazione di Firenze dal nazi-fascimo. Intanto dalla Germania arriva la notizia della condanna all'ergastolo di Josef Scheungraber implicato nella strage di Falzano di Cortona (Arezzo).

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 agosto 2009 12:18
L'11 agosto del 1944 la Liberazione di Firenze

"Il modo migliore di ricordare la Liberazione di Firenze, in una stagione di profonde divisioni tra Nord e Sud, è dedicare questo anniversario al Tricolore, simbolo dell’idea di Nazione e dell’idea di Patria". Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini, intervenendo alle celebrazioni che si sono svolte questa mattina nel capoluogo toscano, in piazza dell’Unità italiana. “Con Firenze libera vinsero gli ideali risorgimentali più forti – ha aggiunto Nencini – i partigiani e gli Alleati che allora hanno combattuto non lottavano solo per liberare una città di valore universale, ma per liberare l’Italia”. E proprio questa mattina dalla Germania è giunta la notizia della condanna all'ergastolo di Josef Scheungraber, 91 anni. Secondo la procura di Monaco, il 26 giugno del 1944 i soldati tedeschi dopo una imboscata dei partigiani avevano preso in ostaggio per rappresaglia un gruppo di civili, li avevano portati in una casa del villaggio e avevano fatto saltare in aria l'edificio.

Solo un ragazzo di 15 anni era sopravvissuto, Gino Massetti. I tedeschi avevano poi ucciso altre quattro persone. Scheungraber, all'epoca dei fatti fra gli alpini tedeschi, al processo in Germania si è difeso dicendo di aver consegnato gli ostaggi alla polizia militare e di non aver saputo cosa fosse successo in seguito. “L’ergastolo all’ex ufficiale degli alpini tedeschi per il massacro di civili a Falzano di Cortona è un atto di giustizia” ha commentato Nencini. Il presidente del Consiglio regionale ha ricordato che l’ex ufficiale era già stato condannato al carcere a vita nel 2006 dal Tribunale militare della Spezia, e che la corte tedesca ha avviato il processo nel settembre 2008 sulla base dei documenti del processo italiano. “Da sempre la Toscana è impegnata sul fronte dei diritti umani e civili” ha ricordato Nencini, e per fare piena luce su vicende così tragiche che pure devono rimanere nella memoria di tutti.

“Occorre mantenere un bagaglio storico, libero da ogni condizionamento, per arrivare alla verità e alla giustizia – ha concluso - valori fondamentali da insegnare e recuperare oggi più che mai”.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza