Nencini: ''Grazie a chi combattè abbiamo Repubblica e Costituzione''

Il presidente del Consiglio regionale, Riccardo Nencini, è intervenuto a Lari alla celebrazione del 65esimo anniversario della Liberazione del borgo dall’occupazione tedesca.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 luglio 2009 11:53
Nencini: ''Grazie a chi combattè abbiamo Repubblica e Costituzione''

"La Toscana contemporanea, al pari dell’Italia, deve la propria libertà e la propria democrazia alla guerra di Liberazione nazionale e all’intervento degli eserciti inglese e americano, senza i quali non si sarebbe avuta la meglio sull’Italia fascista e sulla Germania nazista. All’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943 i tedeschi occuparono militarmente molti territori italiani, fra cui anche la Toscana, e decisiva fu la guerra di Liberazione combattuta, qui in Toscana, anche da molte donne". Il presidente del Consiglio regionale, Riccardo Nencini, è intervenuto alla celebrazione del 65esimo anniversario della Liberazione di Lari, ieri mattina, evidenziando “il ruolo delle donne nella guerra di Liberazione toscana” e il fatto che “noi oggi, grazie a quegli uomini ed a quelle donne che allora combatterono per la libertà e la democrazia, abbiamo la Repubblica, la Costituzione e un’Italia economicamente più forte”. Il presidente Nencini, nel celebrare la Liberazione di Lari assieme al locale sindaco Ivan Mecacci, ha aggiunto che "è importante, tanti anni dopo, dare voce alla memoria ed offrire ai giovani la possibilità non solo di non perdere il ricordo di quanto accaduto ma anche, attraverso la rievocazione, di rileggere una pagina di identità storica della Toscana". A Lari, dove si è svolta una cerimonia tesa a ricordare i valori della guerra di Liberazione, si è voluto non perdere la memoria di un triste episodio che contraddistinse la riconquista della libertà in questo borgo del pisano, alle spalle di Pontedera.

Mentre la gente usciva dal rifugio di Aiale per festeggiare la ritrovata libertà, infatti, una granata ì provocò diciassette vittime innocenti, molte delle quali donne e bambini. Significativo il titolo dell’iniziativa odierna: “Le lacrime spensero la gioia”. (mc)

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