“Non riconoscere la presidenza di Mahmoud Ahmadinejad finché tutti i dubbi sulla legittimità del risultato elettorale non siano sciolti, o siano indette nuove elezioni, non sia cessata la repressione, non sia ristabilito un clima di dialogo e di rispetto della legalità”. Quindi l’auspicio che “l’Unione europea e la Comunità internazionale tengano ferma la richiesta del ripristino di un clima di serenità nel Paese”. Questo il contenuto di una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale della Toscana. Un documento e un “gesto – ha dichiarato Severino Saccardi, primo firmatario della mozione – di altissimo contenuto simbolico e politico.
Un documento che ancora una volta manifesta l’impegno della Toscana a sostegno della democrazia, dei valori civili, delle libertà di ogni uomo e donna di ogni cultura, religione e razza”. Nell’esprimere “viva apprensione” e “forte preoccupazione per quanto sta avvenendo in Iran”, Saccardi ha ribadito la “ferma condanna al ricorso alla violenza contro i manifestanti, in particolare le uccisioni di donne e uomini inermi e l’arresto e la detenzione dei dimostranti”. La mozione chiede inoltre all’Esecutivo regionale un “impegno forte, in tutti gli ambiti e nelle forme possibili, nel sostenere la lotta per il rispetto dei diritti umani e democratici del popolo iraniano” e a “mettere in atto forme concrete di sostegno e di solidarietà con la società civile di quel Paese e con la comunità iraniana di Firenze e della Toscana”. Piena adesione del Pdl è arrivata con le parole del consigliere Marco Cellai che ha condannato la “drammaticità di quanto sta accadendo in Iran”, stigmatizzando la “gravità dell’auto proclamazione di Ahmadinejad”.
Cellai ha quindi ribadito una forte preoccupazione per la “grave, drammatica assenza dell’Europa” per “mancanza di scelte che, ancora una volta, fanno intendere che non esiste una voce unitaria, univoca e inequivocabile”. L’auspicio del consigliere sarebbe per una Ue che “non si fermi solo al lato economico e finanziario, ma diventi una grande mediatore”. Pieno sostegno alla mozione è arrivata anche dall’assessore alla Cooperazione internazionale, Massimo Toschi, che ha annunciato un imminente incontro a Milano con una prima rappresentanza di società civile iraniana che esce dal Paese.
“Il nostro impegno – ha detto Toschi – è nella creazione di ponti di solidarietà che già in passato hanno dimostrato l’impegno della Toscana a sostegno della democrazia e dei diritti di tutti i popoli”. "Motiverò brevemente l’adesione del Pdl a questa mozione anche da noi sottoscritta. In ordine alla drammaticità di quanto sta avvenendo in Iran, credo che in primo piano ci sia l’autoproclamazione di una vittoria che non appare confermata né da indicatori interni, né dalla fonti di informazione finché hanno potuto operare liberamente.
Se a questo sommiamo il clima di violenza che ha portato anche alla morte di alcuni cittadini, e se a questo colleghiamo la grossa difficoltà nel poter ritenere che oggi in Iran ci sia rispetto di legalità, trasparenza e diritti umani, ecco allora che la voce di questo Consiglio regionale diviene significativa e importante". "Aggiungo che ancora una volta noi scontiamo globalmente le grandi assenze da un lato di una politica mediterranea capace di creare presupposti per nuovi rapporti, e dall’altro la grande assenza dell’Europa, con la mancanza di una voce unica e inequivoca sulle scelte di politica estera, in cui prevalgono più spesso orientamenti nazionali dovuti più all’interesse monetario che a quello internazionale.
Credo si debba spingere al massimo perché la costruzione dell’Unione europea non si arresti al dato monetario, ma proceda fino a rendere l’Europa punto di riferimento e di mediazione nello scacchiere internazionale". Questa la sintesi dell’intervento in aula del Vicepresidente di An-Pdl, Marco Cellai. E dopo che sabato scorso un drappo verde era comparso sulla facciata di Palazzo Vecchio, un'altra bandiera verde, simbolo della lotta per la democrazia in Iran, è stata affissa questa mattina sulla facciata di Palazzo Medici Riccardi, sede della Provincia di Firenze. Un gesto simbolico, deciso dal neo presidente della Provincia, Andrea Barducci, di concerto con la nuova amministrazione, per mostrare la solidarietà di Firenze e del suo territorio con il popolo iraniano alla ricerca della democrazia.
Un segnale di vicinanza e di sostegno contro le ingiustizie e la violenza a Teheran.