Il Vaticano si è dichiarato contrario alla depenalizzazione universale dell'omosessualità, che la Francia propone all' Assemblea delle Nazioni Unite. Il Vaticano si è cioè dichiarato contrario ad un atto di civiltà: abolizione del reato di omosessualità, che esiste ancora in 91 paesi, significa dire basta a tortura, esecuzioni, carcere e persecuzioni per milioni di lesbiche, gay e trans.
Il Vaticano si è dichiarato contrario alla depenalizzazione universale dell'omosessualità con un'argomentazione che stravolge la realtà: depenalizzare l'omosessualità significherebbe discriminare gli Stati che non riconoscono le unioni tra persone dello stesso sesso! Nello stesso giorno, sempre per bocca del suo portavoce presso l'ONU monsignor Celestino Migliore, il Vaticano ha nuovamente condannato l'aborto opponendosi così all'autodeterminazione delle donne.
Il giorno successivo il Vaticano dichiara che non firmerà la Convenzione ONU per diritti delle persone con disabilità perché non vi è inserito il rifiuto dell'aborto.
Il Vaticano in questo modo dichiara una campagna d'odio non solo verso lesbiche, gay, trans ma anche nei confronti di tutte le donne e le persone che vogliono scegliere sul proprio corpo e sulla propria vita.
Azione Gay e Lesbica, Comitato gay e lesbiche Prato e Arci Firenze, organizzano un sit-in di protesta lunedì 8 dicembre, ore 11.30, in piazza San Giovanni, davanti alla curia fiorentina per contrastare l'ingerenza politica a livello locale e globale del Vaticano che ha gettato la maschera appoggiando la criminalizzazione di chi non vive secondo i suoi diktat.
Un altro sit-in, promosso da Arcigay Firenze “Il Giglio Rosa” onlus, Arcilesbica Firenze e Ireos si svolgerà di fronte al Duomo, a partire dalle 15,30 del pomeriggio, in collaborazione con diverse realtà locali (tra gli altri: YAG Bar, CGIL, Movimento Umanista, Sinistra Democratica, Sinistra Universitaria, Un’altra città/Un altro mondo, L’Aurora onlus).
“Ricordiamo” commentano gli esponenti di Arcigay Firenze “che in 88 nazioni gli omosessuali sono perseguibili penalmente, e che in 7 di queste – Iran, Arabia Saudita, Yemen, Emirati Arabi Uniti, Sudan, Nigeria, Mauritania – gay e lesbiche vengono messi alla forca: lapidati, impiccati, lanciati da dirupi, torturati e seviziati fino alla morte. La moratoria riguarda esplicitamente e in esclusiva il rispetto dei diritti basilari delle persone omosessuali nel mondo: niente ha a che fare con una regolamentazione delle loro unioni amorose.
Per questo quella espressa dal Vaticano – ossia che sostenere la moratoria darebbe luogo a nuove discriminazioni nei confronti di quegli Stati che non riconoscerebbero le unioni omosessuali – in sede internazionale altro non è che una legittimazione all’annientamento del diverso, che mina i principi e le libertà fondamentali dell’individuo, e certamente non è la parola di Dio – simbolo di fratellanza e amore –, cui si affidano milioni di cristiani e cattolici, e in cui confidano molte lesbiche e molti gay del nostro Paese.”
Arcigay Firenze condanna inoltre l’oscuramento – che risale alla tarda serata di mercoledì 3 scorso – della video-inchiesta, pubblicata su YouTube, a cura di Saverio Tommasi e Ornella De Zordo, “Guarire si deve”, che racconta come una frangia della Chiesa cattolica promuova corsi per guarire dall’omosessualità con l’aiuto di preti esorcisti.
Saverio Tommasi è andato a uno di questi corsi, e ha poi reso noti i contenuti attraverso una video-testimonianza. Il video, prima di essere censurato da YouTube con la motivazione di “presunta violazione dei termini e delle condizioni d'uso”, aveva raggiunto, in 10 giorni, ben 12.318 visualizzazioni e aveva ottenuto un’eco non indifferente sui media nazionali: da Vanity Fair a Il Riformista, fino a Radio 105, tanto per citare alcuni esempi. “Siamo vicini a Saverio Tommasi, che in queste ore è stato inoltre minacciato di querele,” dichiarano i rappresentanti di Arcigay Firenze ‘Il Giglio Rosa’ “e anche per questo saremo con lui in piazza lunedì a ribadire il nostro ‘no!ì alle violazioni dei diritti fondamentali dell’individuo: il diritto alla vita, il diritto alla libertà di espressione, il diritto all’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e il diritto al pieno sviluppo della persona umana.
Diritti che sarebbero costituzionalmente garantiti anche in Italia, ma che vengono costantemente calpestati da ideologie retrograde e oscurantiste.”