Il Consiglio regionale della Toscana si impegnerà affinché il Governo italiano non riconosca l’esito del voto e l’elezione di Mahmoud Ahmadinejad, “fin quando non sia stata chiarita fino in fondo la regolarità del voto nelle recenti elezioni presidenziali in Iran”.
E’ quanto ha annunciato il consigliere regionale Severino Saccardi a conclusione dell’incontro con gli studenti iraniani residenti in Italia, che si è tenuto questa mattina a Palazzo Panciatichi. All’incontro in sala Gonfalone ha preso parte un’alta rappresentanza del Consiglio regionale, con il vicepresidente Alessandro Starnini, Gianluca Parrini e Bruna Giovannini per l’Ufficio di presidenza, il portavoce dell’opposizione ed i consiglieri Severino Saccardi, Stefania Fuscagni ed Enzo Brogi.
“Convinta solidarietà” e pieno “appoggio” ha espresso il vicepresidente Starnini a nome di tutto il Consiglio.
Ha confermato l’adesione alla richiesta giunta dagli studenti di agire sul Governo italiano affinché non riconosca, per sua parte, l’esito del voto in Iran, ed ha comunicato la determinazione “a esprimere un atto ufficiale nella prossima seduta del Consiglio regionale”. Stop alle espulsioni di giornalisti e alla stretta della censura, che gli studenti hanno confermato essere in atto a Teheran: “I principi di libertà e il rispetto dei diritti umani − ha detto Starnini − hanno radici antiche nella nostra regione, fanno parte del senso comune e sono condivisi da tutte le forze rappresentate in Consiglio.
Deve finire la repressione della protesta in Iran. Le autorità iraniane devono dimostrare ai propri cittadini e devono convincere la comunità internazionale che le elezioni si sono svolte regolarmente. L’applicazione e il rispetto dei diritti umani in Iran non sono una questione interna, ma rappresentano un’esigenza del mondo, un contributo significativo verso una soluzione positiva di tensioni e controversie internazionali anche in quell’area. Le forze riformiste presenti in Iran − ha concluso Starnini − non possono che essere il nostro riferimento”.
Stefania Fuscagni ha voluto anch’essa esprimere un sentimento di vicinanza agli studenti iraniani ed a tutto il loro popolo, ma anche un convincimento: “Se si punta alla democrazia e al voto legittimo”, ha detto, “non è solo un contributo per l’Iran, ma per tutti quei paesi che in Medio oriente stanno sperimentando le istituzioni democratiche e devono dire una parola chiara su queste regole fondamentali”.
“Colpisce la determinazione e il coraggio di chi sfida a viso aperto la spinta totalitaria del regime iraniano − ha aggiunto Severino Saccardi, rivolto agli studenti −.
L’intero Consiglio regionale condivide l’appoggio alla vostra protesta e risponde alla tradizione democratica della Toscana, terra del mondo, e di Firenze, città della pace e dei diritti. Nel 2006 abbiamo conferito il Gonfalone d’argento ad Akbar Ganji, giornalista iraniano testimone di libertà”.
I consiglieri Brogi, Saccardi, Giovannini, ai quali si erano aggiunti Andrea Manciulli e Alessia Petraglia, avevano già salutato la delegazione all’ingresso di via Cavour 4, dove gli studenti iraniani hanno dato vita ad una manifestazione di protesta.
Come hanno spiegato, la loro posizione ufficiale prevede l’appoggio alla parte del regime che persegue la via delle riforme, chiede l’annullamento delle elezioni presidenziali e la ripetizione del voto, denuncia la “presa del potere da parte del governo con un colpo di stato”.
Lunedì scorso, il presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini aveva portato personalmente il sostegno e la solidarietà dell’assemblea toscana alla manifestazione dei giovani studenti iraniani in Italia che si svolgeva in piazza della Repubblica, a Firenze.