Una manifestazione, domani giovedì 25 giugno, dalle ore 18, in piazza Ghiberti per chiedere che il governo Ahmadinejad non sia riconosciuto, nuove elezioni sotto la supervisione di osservatori internazionali, lo stop alla repressione violenta del popolo iraniano e la liberazione dei prigionieri politici ed i dimostranti arrestati fino ad oggi.
A promuoverla i cittadini iraniani residenti a Firenze che oggi pomeriggio hanno lanciato un appello che di seguito pubblichiamo.
Ben saprete che in Iran ci sono state gravi irregolarità nelle elezioni presidenziali dello scorso 12 giugno, come alcuni organi dello stesso governo iraniano hanno ammesso pochi giorni fa, e che in conseguenza alle proteste del popolo iraniano c'è stata una repressione violenta e sanguinosa con il tragico esito di centinaia di morti, migliaia di feriti, innumerevoli arresti e centinaia di persone misteriosamente scomparse.
Siamo qui per denunciare la sconfitta elettorale di Ahmadinejad.
Siamo qui per dire a Firenze che Ahmadinejad ha perso le elezioni.
Per dirvi che secondo un funzionario del Ministero degli Interni, che poi è morto "casualmente" pochi giorni dopo aver diffuso questi dati, i risultati elettorali sono: 19 milioni di voti a Mousavi, 13 milioni a Karrubi, 5 milioni a Ahmadinejad e 3 milioni a Rezai, l'altro candidato conservatore.
Siamo qui per dirvi che Ahmadinejad è arrivato terzo. Terzo su quattro candidati. E in molte regioni dell'Iran è stato quarto.
Nessun 63%, quindi.
Il popolo iraniano questo lo sa bene.
In Iran, ed in particolare a Tehran, continuano le proteste scatenate dall’assegnazione fraudolenta ad Ahmadinejad di questa presunta schiacciante vittoria nelle elezioni presidenziali. Da domenica 14 giugno diverse decine di migliaia di donne e uomini, molti giovani ma non solo, che si erano precedentemente attivati per sconfiggere Ahmadinejad nelle urne, prima scendendo nelle piazze e poi votando per Mousavi e gli altri candidati, stanno manifestando tenacemente per denunciare il furto del proprio voto e ottenere nuove e più pulite elezioni.
Le mobilitazioni hanno raggiunto picchi molto alti, passando abbondantemente il milione di persone, e sono continuate ogni giorno in molte città dell’Iran nonostante la feroce e violenta repressione da parte della polizia e delle milizie paramilitari filogovernative dei Basij che ha portato al ferimento e alla morte di un numero elevatissimo di manifestanti e all’arresto di molti altri, come ci testimoniano anche i numerosi filmati e foto che ci arrivano tramite internet. Ma solo una esigua parte di queste testimonianze ci possono arrivare a causa di una censura molto forte ed estesa messa in atto dal governo iraniano, rendendo estremamente difficile, ed in alcuni casi quasi impossibile, comunicare ed avere notizie della situazione a Tehran e nel resto del paese.
Ciò nonostante ci giungono immagini di questa repressione che con violenza estrema schiaccia un popolo che manifesta per l’affermazione e la difesa dei propri diritti civili e fondamentali che gli sono stati negati così a lungo.
Un popolo che manifesta per il diritto di poter scegliere.
Ed il popolo iraniano il 12 giugno ha scelto.
Il popolo iraniano più che dire SI' a Musavi ha detto NO ad Ahmadinejad.
E noi siamo qui per portare a voi e, tramite voi, al popolo italiano questa testimonianza.
Siamo qui per dirvi che l'Iran ha detto NO ad Ahmadinejad.
E questo non lo diciamo perché siamo i sostenitori di uno dei candidati per così dire “sconfitti”.
Noi, come del resto tutti coloro che manifestano in questi giorni, vogliamo che sia rispettato il voto che il popolo iraniano ha espresso. Ci teniamo a sottolineare questo perché deve essere chiaro che questa protesta, anzi, questa lotta, non è per reclamare un candidato anziché un altro, ma bensì per reclamare il diritto di un popolo di scegliere chi lo deve governare.
Alla manifestazione, informano gli organizzatori, hanno già dato adesione la Regione Toscana, con il presidente Claudio Martini, il Consiglio regionale, con il presidente Riccardo Nencini, la Provincia di Firenze, con il neo presidente Andrea Barducci, il Comune di Firenze, con il primo cittadino Matteo Renzi, esponenti del centrosinistra e del centrodestra locale, i sindacati, le associazioni e personalità del mondo della cultura.
Il video, come molti altri pubblicati in questi giorni, è disponibile su Youtube.