Sono in preparazione a Firenze, per le giornate del 13 e del 14 novembre, le ‘Giornate dell’interdipendenza’, su iniziativa di Acli, Comunità di Sant’Egidio, Legambiente, Focsiv, Movimento politico per l’unità (Focolari), con il sostegno di Regione Toscana e Fondazione Monte dei Paschi di Siena, e il patrocinio della Provincia e del Comune di Firenze. Nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio, si affronterà la grande questione delle relazioni con l’Africa, in tre sessioni e un confronto pubblico, “Africa, un continente interdipendente”, con la partecipazione dei giovani delle scuole superiori di Firenze.
Far crescere nell’opinione pubblica, nel mondo dell’informazione e della cultura, la consapevolezza che solo nel segno dell’interdipendenza – tra le persone, i popoli, i governi, le culture, le religioni – sia possibile affrontare i grandi problemi del presente, dal terrorismo alle guerre, alla povertà, al degrado ambientale.
È questo lo scopo di queste Giornate, che sono laboratori di formazione per giornalisti e comunicatori e che vogliono offrire un contributo a chi informa a saper leggere e capire meglio, al di là delle precomprensioni e degli stereotipi, alcuni temi di forte attualità, per essere in grado poi di tradurli più fedelmente per il loro pubblico.
Nella giornata conclusiva il seminario si apre al pubblico in un convegno cui partecipano intellettuali, rappresentanti delle istituzioni e della politica, ospiti internazionali.
Nei giorni 13 e 14 novembre 2008, si affronterà la grande questione delle relazioni con l’Africa, in particolare mettendo l’accento sulla necessità di non imporre modelli di partecipazione e sviluppo estranei alle culture e alle tradizioni locali.
Lente per leggere drammi e nuove speranze del continente sarà la società civile che qui, come in gran parte dei Paesi del Sud, è animata e sostenuta in parte predominante dalle donne. L’Africa, troppo spesso dimenticata, è in effetti un territorio dove si giocano partite importanti nel forum politico ed economico globale, un continente animato da nuove energie, un insieme di Paesi in fermento, dove affiorano attori con ambizioni globali o regionali.
È anche un universo in trasformazione dove, dopo anni di promesse dell’Occidente mantenute solo parzialmente e troppo spesso tradite dai fatti, molti Paesi africani guardano con crescente attenzione e interesse ad altri Paesi fino a qualche anno fa lontani dallo scenario africano: soprattutto Cina, India, Iran, Brasile e Venezuela oggi puntano a tessere importanti partnership economiche e politiche con diverse nazioni africane.