Settore agricolo vicino al collasso per la crisi economica? "Sarà sempre peggio – sottolinea la Cia Toscana in un comunicato stampa - perché per gli agricoltori toscani sono in arrivo dei nuovi balzelli, ovvero ulteriori controlli sanitari per aziende agricole, e aziende di trasformazione (come cantine o macelli) che equivalgono a costi elevati e tanta burocrazia in più. Anche perché il nuovo decreto introdotto dal Governo (tra l’altro non previsto in questi termini dall’Ue) mette di fronte la Regione Toscana, a profonde incertezze sulle modalità del controllo e del contributo che l’azienda si trova a dover pagare.
Non si tiene poi conto dei piccoli produttori: un’azienda vitivinicola che produce 100 o 5mila ettolitri di vino si trova a dover sborsare la stessa cifra per i controlli sanitari da parte delle Asl. E così ci sono regioni in Italia che non applicano il decreto o lo applicano diversamente, e Aziende sanitarie locali che in alcune province della Toscana hanno già iniziato a richiedere contributi salatissimi da pagare (da 400 a 1.000 euro all’anno per un controllo)". "Così non va – afferma Valentino Vannelli, vicepresidente di Cia Toscana –.
Non è possibile che l’impresa agricola toscana debba sostenere nuovi balzelli aggiunti, per altro, in una situazione economica in grave difficoltà". "Come Cia Toscana sosteniamo la necessità di una revisione del decreto - prosegue Alessandra Alberti responsabile della Cia Toscana per il settore – che ponga fine all’ingiustificato balzello o, in alternativa, stabilisca criteri di pagamento più equi, differenziati per tipologia di produzione e di rischio". "Sollecitiamo la Regione Toscana – conclude Vannelli – a disporre norme che, in attesa dei pronunciamenti governativi, sospendano i pagamenti dei controlli".