Avete già visitato la collezione osteologica della Specola, una delle più importanti d'Italia? Meglio per voi perché da qualche settimana non è più visitabile, se non dietro appuntamento telefonico (al numero 0552346760), una modalità non molto pratica rispetto alla precedente "fai il biglietto ed entra". La ragione della semichiusura è facilmente immaginabile: il Salone (40 metri per 7, con più di 120 vetrine su due piani) si trova al piano terra e quindi separato dal resto delle collezioni ai piani superiori dell'Imperial Regio Museo di Fisica e Storia Naturale, noto a tutti i fiorentini col nome di "Museo della Specola".
Sicché i recenti ulteriori tagli alle risorse della cultura nazionale hanno prodotto l'ingestibilità economica di una sala, che da sola, impone la vigilanza di un custode.
Si riduce così di fatto la fruizione di una sala dove è conservata la maggior parte dei reperti osteologici (circa 3.000) posseduti dal Museo, soprattutto di mammiferi. Si tratta di una collezione di enorme importanza scientifica, ancora oggi continuamente incrementata e assiduamente consultata da zoologi e paleontologi sia italiani che stranieri.
Il paradosso è che per riaprire al pubblico il Salone erano occorsi quasi 5 anni di lavoro consistito nel riassemblaggio e sospensione al soffitto degli scheletri di 3 Cetacei (una megattera, uno zifio e un globicefalo), nel montaggio dei grossi scheletri dei quadrupedi su piattaforme mobili, nella minuziosa pulizia di tutti i crani e scheletri esposti, nel restauro conservativo delle vetrine e nella loro illuminazione interna.
Anche il pavimento era stato riportato alla condizione originale e sono stati realizzati gli impianti di illuminazione e di aerazione.
Adesso la chiusura dell'ennesimo pezzeto di patrimonio fiorentino, sempre meno fruibile per gli stessi abitanti della città.
N. Nov.
