Il Tar della Toscana ha respinto il ricorso della proprietà dell'ex sede della Telecom di via Masaccio presentato contro l'Amministrazione comunale, confermando la legittimità delle scelte del Comune. In concreto la proprietà, che aveva acquisto da Telecom l’ex sede (formata da due immobili in comunicazione tra loro e posti in via Masaccio e via Fattori), riteneva decaduti i vincoli del Piano Regolatore sulla destinazione d’uso (funzioni di pubblico interesse) al momento della dismissione degli uffici della compagnia telefonica.
E pertanto aveva presentato una DIA (Denuncia di Inizio Attività) per la trasformazione degli immobili in uffici (destinazione direzionale). Il Comune aveva quindi bloccato i lavori con una specifica ordinanza per mancata validità della DIA. Nel frattempo il consiglio comunale, con la deliberazione 88 del 13 ottobre 2008, ha definito come zone di recupero le aree già destinate a funzione pubbliche o di pubblico interesse (zone F e G) inserite all’interno della zona A (centro storico) del P.R.G., per le quali in forza della dismissione della funzione pubblica originariamente insediata venisse comunque a determinarsi una decadenza dell’originario vincolo di destinazione d’uso: pertanto per intervenire su questi immobili non è più sufficiente la DIA ma è necessario un Piano di Recupero.
Una deliberazione che non intende bloccare lo sviluppo della città ma rimettere al centro della pianificazione urbanistica il consiglio comunale. La proprietà ha presentato ricorso sia contro l’ordinanza dell’Amministrazione sia contro la deliberazione del consiglio comunale. E la sentenza della Terza Sezione del Tribunale Amministrativo ha respinto il ricorso confermato la legittimità degli atti del Comune ribadendo quindi sia il vincolo esistente sia l’efficacia della deliberazione del consiglio comunale.
(mf)