Firenze, 20 Aprile 2009- I consiglieri comunali hanno bocciato la delibera di proroga del Piano di Recupero dell’area ex Fiat di Novoli con annessa ‘sanatoria’ dell’edificio UMI F, destinato a multiplex e centro commerciale. L'amministrazione Domenici e il Pd hanno visto oggi decapitata la propria azione su due degli atti su cui aveva puntato maggiormente.
"Il voto che i cittadini hanno dato nel 2004 ad Unaltracittà/Unaltromondo -è il commento di Ornella De Zordo- è stato un voto utile, perché ha permesso di portare a Palazzo Vecchio istanze per contrastare politiche che andavano nel senso di tutelare i poteri forti presenti in città".
"Sul Multiplex ce l'abbiamo fatta nonostante il Pd abbia tentato di forzare la mano cercando di approvare in extremis un atto su un edificio posto sotto sequestro dalla Magistratura dal 17 novembre scorso - ha commentato De Zordo - si tratta di un successo di tutte le realtà che da molto tempo ormai si sono battute per scongiurare il completamento di questa pessima opera. A partire dai rappresentanti dei cinema cittadini, sempre più strozzati da un modello di sviluppo che giudichiamo profondamente sbagliato, per arrivare agli abitanti di Novoli, soffocati dalla cementificazione e da inquinamenti di ogni tipo".
"Ci sembra emblemtaico dell'operato dell'amministrazione e di questa maggioranza - ha aggiunto De Zordo - che proprio oggi il Consiglio sia stato chiamato a votare - ed abbia bocciato - proprio i provvedimenti più controversi dell'urbanistica a Firenze (Multiplex e Piano Strutturale). La nostra città se fossero passati questi provvedimenti avrebbe subito un duro colpo. Non è un caso che Firenze sia passata tristemente alle cronache come 'caso nazionale' sull'urbanistica contrattata".
"Crediamo abbia prevalso la consapevolezza di non voler interferire con l’indagine in corso della Magistratura -commenta Maurizio Paoli, presidente ANEC Firenze- Siamo comunque rimasti negativamente sorpresi dall’atteggiamento di alcuni consiglieri che hanno pervicacemente cercato di portare a casa il risultato che più avrebbe soddisfatto l’Immobiliare Novoli.
Non aveva infatti alcun senso cercare di sminuire la rilevanza degli elementi contestati dalla Magistratura ed anche in discussione al TAR, ribadendo la correttezza di un iter urbanistico quantomeno ‘dubbio’. Né maggiore credibilità aveva il tentativo di richiamare un percorso autorizzatorio regionale (si badi bene alla realizzazione dell’immobile e non al suo esercizio come qualcuno insisteva a sostenere) che, a costruzione già avviata, era stato prima negativo, poi positivo con una forzatura della legge vigente: perdipiù adesso è addirittura in atto un tentativo di delegare l’intera competenza ai Comuni, con conseguenze facilmente prevedibili".
L'annosa vicenda del cantiere ex Prestige al Poggetto sta per arrivare alla conclusione.
Il consiglio comunale ha adottato oggi il Piano di recupero e la variante urbanistica connessa, atti che adesso dovranno essere esaminati dal consiglio comunale. In sostanza si tratta della concretizzazione di quanto previsto dall'accordo procedimentale, firmato il 4 agosto 2006 dall'Amministrazione comunale e dal curatore fallimentare autorizzato dal tribunale sulla base di una delibera di indirizzo approvata dal consiglio comunale del 5 giugno 2009. Questo accordo ha posto fine ad una storia più che decennale e ha aperto la strada al recupero ambientale della collina oltre a evitare il rischio di vedere l'Amministrazione condannata a un risarcimento danni di decine di milioni di euro.
Come previsto dall'intesa, la curatela fallimentare ha presentato il piano di recupero, successivamente modificato in senso migliorativo (con sostanziali riduzioni dell'edificato) su richiesta del Comune, e da parte sua l'Amministrazione ha avviato il procedimento per l'adozione della necessaria variante urbanistica. Il piano di recupero (cui sono allegate la relazione geologica, la relazione paesaggistica e la valutazione integrata) prevede il riassetto complessivo dell'area, degradata a causa del cantiere abbandonato ormai da molti anni, e presta particolare attenzione alle caratteristiche ambientali e paesaggistiche di un'area di pregio come quella della collina del Poggetto.
Per quanto riguarda gli aspetti idrogeologici, la proprietà si impegna ad attuare alcune misure tecniche di regimazione delle acque e a mantenere per 72 mesi il monitoraggio dell'area. In concreto gli appartamenti realizzati ex novo saranno 32 per una superficie utile (SUL) complessiva di circa 1.800 metri quadrati: di questi 5 alloggi saranno realizzati al piano seminterrato già edificato, mentre gli altri 27 saranno costruiti sul piano nuovo, sopra la quota dell'ultimo solaio esistente. Inoltre al piano seminterrato e al piano ammezzato verranno ricavati 3.056 metri quadrati di SUL con destinazione non residenziale (commerciale, direzionale, di servizio etc).
Pertanto rispetto al progetto originario, l'attuale piano di recupero prevede una consistente riduzione della SUL: da 9.000 metri quadrati, tutti con destinazione residenziale, a 4.864 metri quadrati con destinazione mista. Praticamente quasi la metà. Prevista inoltre la realizzazione di un giardino pensile costituente verde ad uso pubblico per 1.500 metri quadrati. Da sottolineare che il nuovo intervento prospetterà solo su via Burci, sarà infatti lasciata libera la parte prospiciente Villa Lorenzi e gli edifici esistenti.
Nella restante parte del seminterrato saranno realizzati posti per auto (393) e moto (50) ed è prevista anche la collocazione di 20 rastrelliere per un totale di 100 posti bici. I posti auto eccedenti rispetto al fabbisogno di legge per gli alloggi parte del complesso saranno posti in vendita con priorità per i residenti e gli esercizi commerciali della zona vicina.
"Il Pd legittima e sana definitivamente il 'mostro del Poggetto', uno dei misfatti urbanistico-edilizi più eclatanti che Firenze ricordi”.
E' questo il commento di Ornella De Zordo in merito all'approvazione del piano di recupero di via Burci da parte del Consiglio Comunale. “Si tratta dell'ultimo atto di speculazione edilizia di cui si macchia l'amministrazione comunale – ha aggiunto De Zordo – che decide di costruire per 5.000 metri cubi fra abitazioni, negozi, uffici e 400 posti macchina su una collina di pregio, situata in un contesto idrogeologico precario e delicato". “Il Comitato di Zona Poggetto, che da sedici anni ha seguito in prima linea tutta la lunga e intricata vicenda, proponendo il recupero ambientale dell'area – ha proseguito De Zordo - ha protestato pubblicamente perchè non è stato né informato né invitato a discutere del piano, certamente perché non erano d’accordo con le scelte dell’Amministrazione".
L'ospedale San Giovanni di Dio e il centro Don Gnocchi in costruzione in un'area limitrofa al policlinico potranno presto contare su una nuova e più funzionale viabilità di accesso che migliorerà anche il collegamento tra via delle Bagnese e Scandicci.
È stata infatti adottata oggi dal consiglio comunale la variante al Piano regolatore relativa alla nuova viabilità, ovvero una nuova rotatoria all'arrivo di via delle Bagnese destinata a sostituire l'attuale semaforo. Opere realizzate grazie a una serie di intese tra la Fondazione Don Gnocchi e il Comune di Firenze. Inoltre sarà risistemata anche la viabilità di fronte all'ospedale San Giovanni di Dio in modo da migliorare la circolazione. Per quanto riguarda i costi, queste opere di riassetto della viabilità saranno pagate dal Don Gnocchi (650mila euro).
E' prevista inoltre la costruzione di una nuova strada per collegare via di Scandicci con lo stradone dell'ospedale e quindi viale Nenni che assicurerà la sistemazione definitiva di questo importante nodo della circolazione. Questa opera sarà finanziata dal Comune di Scandicci con il quale l'Amministrazione fiorentina aveva a suo tempo firmato un accordo. Grazie a questi interventi sarà possibile garantire una migliore accessibilità a Torregalli sia da sud-est che da ovest. A questo progetto si aggiunge l'adeguamento di via delle Bagnese, nel tratto fra lo svincolo con via di Scandicci e quello con il futuro by-pass del Galluzzo.
In questo modo verrà attivato un collegamento diretto tra via delle Bagnese, via di Scandicci, viale Nenni, l'Autostrada del Sole e la Firenze-Siena.
Migliorare la circolazione sulla direttrice Firenze e Scandicci. È questo l'obiettivo della rotatoria che sarà realizzata tra via Baccio da Montelupo e via Minervini. Oggi il consiglio comunale ha approvato la delibera di adozione della variante urbanistica necessaria a seguito degli espropri previsti per la realizzazione della rotatoria. La rotatoria andrà a sostituire l'attuale incrocio non idoneo alla mole di traffico e consentirà una maggiore fluidificazione della circolazione sulla direttrice San Lorenzo a Greve-Casellina-centro direzionale di Scandicci e oltre che un miglioramento della sicurezza.
L'intervento è previsto dall'Accordo di pianificazione sottoscritto da dai comuni di Firenze e Scandicci e dalla Provincia di Firenze il 6 aprile per la viabilità nel quadrante sud ovest. L'approvazione di oggi arriva al termine di una procedura che ha visto la notifica di esproprio ai proprietari dei terreni, le osservazioni dei cittadini e le controdeduzioni dell'Amministrazione. Adesso la variante sarà pubblicata per 45 giorni per ulteriori osservazioni. Al termine di questa procedura ci sarà l'approvazione definitiva.