La quarta sezione del Consiglio di Stato (presidente Vacirca, relatore Maruotti), con propria sentenza n. 2174/2009, ha annullato la sentenza (n. 4259/2008) con la quale il Tar Lazio aveva accolto il ricorso proposto da Confedilizia avverso il DPCM sul decentramento delle funzioni catastali ai Comuni.
La sentenza del Consiglio di Stato e’ di annullamento con rinvio il che (in attesa di conoscere i contenuti del provvedimento) porta la Associazione dei Comuni Italiani a segnalare che, essendo stata annullata la sentenza del Tar che a sua volta annullava il Dpcm in questione, quest’ultimo ha nuovamente efficacia.
“La restituita validità al decentramento delle funzioni catastali ai Comuni- commenta Oreste Giurlani, presidente Uncem Toscana, che si occupa di ben 160 comuni montani - non solo rilancia l’attività comunale ma consente alle Comunità montane, nelle cui mani si trovano le funzioni associate, di riconfermare la loro preziosa attività di supporto alle esigenze dei comuni”.
L’intera questione torna a questo punto sotto i riflettori della giustizia amministrativa, che dovra’ esprimersi nuovamente, riconoscendo ad ANCI la possibilita’ di costituirsi in giudizio e di rappresentare le ragioni dei Comuni italiani, cosa che le era stata in precedenza preclusa.
A fondamento della scelta di Palazzo Spada c'è la mancata notifica all'Anci del ricorso in primo grado, per cui la palla ritorna ora al Tar Lazio che dovrà integrare la procedura ed effettuare una nuova decisione di merito.
L'associazione dei Comuni, rileva la sentenza del Consiglio di Stato, è espressamente indicata dalla norma (il comma 197 della Finanziaria 2007) come parte in causa nell'iter che porta al Dpcm, e di conseguenza è legittimata ad agire in giudizio per conto dei Comuni.