Del Comitato di zona Poggetto e aree limitrofe
Signor Sindaco,
quando abbiamo letto il testo della Relazione di sintesi sulla Valutazione Integrata relativa al c.d. Piano di Recupero dell’area di via Burci (meglio noto come “il mostro del Poggetto”) stentavamo a credere ai nostri occhi e che l’impudenza del Potere potesse giungere a tanto. Dagli atti risulta che si sono tenuti “in Palazzo Vecchio” tre “incontri tra politici, tecnici e rappresentanti dei cittadini” (22 dicembre 2008, 2 e 26 febbraio 2009) a cui, oltre a vari membri di istituzioni comunali e di quartiere, hanno partecipato alcuni soggetti che sono stati ritenuti - non si capisce bene da chi - avere titolo ad esprimere il loro parere in quanto interessati alla questione in oggetto.
Risultano presenti alle tre riunioni, oltre alle figure istituzionali: “l’Avv. F. Piccione per il circolo S.M.S. di Rifredi, il sig. F. Oriolo per il comitato dei cittadini, la signora Zaira Conti per il complesso di villa Lorenzi”.
Ma il nostro Comitato, il “Comitato di Zona Poggetto e Aree limitrofe”, che da sedici anni ha seguito in prima linea tutta la lunga e intricata vicenda, non è stato né informato né invitato, dopo avere avuto innumerevoli rassicurazioni in tal senso, l’ultima durante un incontro con l’assessore Biagi ed i tecnici preposti non più tardi del settembre scorso.
Non è stato invitato il Comitato che con i suoi esposti alla magistratura ha sollevato i primi dubbi sulla poi accertata illegittimità dell’intervento, che si è costituito in giudizio sia al TAR della Toscana che presso il Consiglio di Stato (accanto al Comune, ad adiuvandum!), che si è ufficialmente incontrato in ripetute occasioni nelle sedi istituzionali con tre diversi Sindaci (Morales, Primicerio, Domenici) di ben quattro Amministrazioni diverse, con tre diversi Assessori all’Urbanistica (Franchni, Bougleux, Biagi) e numerosi altri Assessori che sarebbe troppo lungo citare, con i molti tecnici del Comune che negli anni si sono succeduti (da Bandini a Talocchini), che è stato formalmente invitato a partecipare alle sedute della Commissione Edilizia e della Commissione Urbanistica in occasione dell’annullamento delle Concessioni nel 1993 e posteriormente, che ha intrattenuto una fittissima corrispondenza con le più varie strutture comunali per più di un quindicennio ecc.
ecc. Com’è allora che questo Comitato non è stato invitato per lo meno con pari diritto del signor Oriolo, presente in qualità di rappresentante di un fantomatico comitato di cittadini? Perché? Forse perché possiamo non essere d’accordo con le scelte fatte dall’Amministrazione? E’ forse una ragione sufficiente in democrazia?
Signor Sindaco, noi non sappiamo chi sia il responsabile di questo fatto inqualificabile che tanto grave ci appare e che tanto ci lascia indignati, ma la ferita inferta alla democrazia partecipativa resta, così come resta l’esempio di un comportamento istituzionale difficile da accettare da parte dei cittadini.
Con la prossima paventata approvazione del Consiglio Comunale, una decisione d’imperio sulle teste dei cittadini tenderebbe a chiudere questa vicenda.
Chiunque abbia sensibilità democratica ed a cuore il futuro di questo quartiere dovrebbe almeno interrompere l’iter per ricondurlo, con la nuova Giunta, in procedimenti realmente partecipativi e democratici.