Consulenti del lavoro, istituzioni, politici, rappresentanze del mondo imprenditoriale e dei sindacati lavoratori, si riuniranno a Firenze il 13 maggio in occasione di un convegno su “La Riforma della Contrattazione Collettiva – Consulenti del Lavoro professionisti nella mediazione fra datore di lavoro e lavoratore”. L’evento, al quale seguirà un incontro conviviale presso la terrazza dell’Hotel Baglioni, sarà condotto da Andrea Papini – Presidente dell’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro – Unione Provinciale di Firenze, che lo ha promosso allo scopo di celebrare il 30esimo anniversario della nascita dell’ordinamento professionale, avvenuta con Legge del 1979.
Tale legge sancì il riconoscimento giuridico dell’importanza socio-economica delle funzioni svolte dai Consulenti del Lavoro, elevandole a dignità di professione ordinistica e fu approvata a seguito di anni di decisa attività sindacale.
Oggi i Consulenti del Lavoro sono circa 23mila, occupano 70mila dipendenti, amministrano 1 milione di aziende con 7 milioni di addetti, gestiscono personale dipendente per un monte retribuzioni di circa 130 miliardi di euro l’anno, redigono 1.200.000 dichiarazioni dei redditi ed esercitano funzioni di conciliazione o di consulenza di parte o di consulenza tecnica del giudice in oltre 100.000 vertenze di lavoro.
Nella graduatoria dei liberi professionisti sono al 3° posto per base imponibile denunciata al fisco dopo notai e commercialisti.
L’intervento professionale del Consulente del Lavoro si colloca generalmente nell’area della consulenza alla piccola- media impresa, con una specializzazione nella gestione dei rapporti di lavoro, in linea con l’evoluzione del sistema produttivo che, secondo gli esperti di scenario, sarà nel futuro costituita da piccole imprese operanti in prevalenza nel terziario, dove la gestione delle risorse umane costituirà il vero fattore strategico di sviluppo. Per augurare buon compleanno ai consulenti del lavoro, domani verrà trattato un argomento di estrema attualità e importanza a conferma del valore a contenuto altamente “pubblico” delle funzioni svolte dai Consulenti del Lavoro, operatori tecno-sociali che esplicano le proprie funzioni soprattutto nell’ambito di realtà imprenditoriali medio piccole, favorendo lo sviluppo dei processi economici aziendali e la gestione delle risorse umane.
Attività che si colloca quindi in posizione centrale tra impresa, istituzioni pubbliche e lavoratori.