Firenze, 7 maggio 2009- La settimana scorsa le cronache fiorentine di un quotidiano nazionale riportavano questa fotonotizia: “Abbattuto il muro del Mugnone” . In realtà l'assedio delle barriere di cemento lungo il torrente Mugnone non è davvero cessato: spostate da un tratto del viale Redi, rispuntano sulla destra del torrente, lungo tutta via Buonsignori, là dove qualche settimana fa il progetto-fantasma della "messa in sicurezza" aveva portato all'abbattimento di un filare di alberi grandi, belli e sani.
Di fronte, proprio su viale Redi, un altro giardino pubblico requisito alla popolazione, dopo che quello di via Mariti è stato trasformato dal dicembre 2006 in campo base della tramvia.
Quanto a via Gordigiani le barriere restano e come! Adesso anche in via Buonsignori la carreggiata si restringe per fare spazio al cantiere, con buona pace dei pedoni. Il traffico si addensa. I passaggi pedonali vengono cancellati.
“L'ennesimo scempio 'a cuor leggero' sugli alberi a Firenze”. E' il commento della candidata sindaco Ornella De Zordo, insieme ad Anna Mannino ed Elena Romoli, esponenti del Comitato di viale Morgagni e candidate per il Consiglio Comunale nelle liste di “Per Unaltracittà”, alla notizia diffusa oggi dall'associazione ambientalista Idra sull'abbattimento di altre tredici piante all’altezza del Ponte all’Asse, nell'ambito dei lavori legati all'alta velocità per la messa in sicurezza del Mugnone.
“Ormai non si contano neanche più i danni provocati da questi lavori – aggiungono De Zordo e Romoli – proprio qualche settimana fa avevamo denunciato l'abbattimento di altre piante in via Buonsignori. Inoltre, come sottolinea Idra, la messa in sicurezza del Mugnone sta causando numerosi disagi alla viabilità e la cancellazione di passaggi pedonali. Noi stessi abbiamo denunciato la pericolosa situazione di viale Morgagni – causata in questo caso dai lavori legati alla tranvia – dove in prossimità degli edifici universitari manca ormai da diversi mesi un attraversamento pedonale”.
Una “verifica di ottemperanza” e di rispondenza al progetto del tunnel fiorentino per l'alta velocità. A chiederla è la stessa Ornella De Zordo, in una lettera indirizzata al Ministero dell'Ambiente e alla Commissione Europea - soggetti competenti per la materia in oggetto - oltre che all'Osservatorio Ambientale del Comune di Firenze. La richiesta di verifica di eventuali irregolarità è stata indirizzata, per conoscenza, anche alla Procura della Repubblica di Firenze.
“Da tempo denunciamo la scelleratezza di questo progetto – dice Ornella De Zordo – adesso abbiamo sollevato un problema legato alla volontà di accelerare i tempi manifestata da Comune, Regione e dalle ditte incaricate dei lavori.
Dopo una inascoltata diffida alle autorità competenti a far partire i lavori, siamo costretti adesso a rivolgerci al Ministero e alla Commissione Europea, e ad informare anche la Procura, per le verifiche su eventuali irregolarità nelle procedure dei lavori. Non si possono far partire dei lavori che non sono conformi alle indicazioni e ai passaggi previsti dal progetto. Chiediamo per questo che si assuma ogni provvedimento necessario per sospendere le attività propedeutiche alla installazione dei cantieri”.
In particolare la “verifica di ottemperanza” presentata denuncia il fatto che le azioni messe in atto per i lavori non corrisponderebbero né ai criteri previsti dal progetto di Via (valutazione d'impatto ambientale), né alla pronuncia di compatibilità ambientale (che presenta prescrizioni sullo stesso progetto di Via).
Inoltre le varianti apportate al progetto hanno mutato la sostanza del progetto originario per quanto riguarda la cantierizzazione, e violato le prescrizioni sia regionali che ministeriali. In più, queste variazioni e violazioni sono contenute nel progetto posto a base di gara, oltre che approvate almeno in due occasioni dall’Osservatorio Ambientale e dagli enti locali. La richiesta, inoltre, riguarda sì la rispondenza al progetto, ma anche la cantierizzazione dell’opera – con particolare riferimento alla viabilità di cantiere e alle interferenze con la viabilità pubblica – oltre che l’impatto sulle acque sotterranee.
L’affermazione di Rfi sull’incidenza dell’opera paragonabile alla variazione stagionale della falda sembra contraddire quanto prescritto in sede di approvazione del progetto definitivo, e questo mette in discussione la sicurezza generale dell’opera, data la delicatezza dell’argomento. “Nel progetto passato alla valutazione d'impatto ambientale era prevista la movimentazione dei materiali di cantieri esclusivamente via ferrovia. Invece, la viabilità ordinaria della città sarà interessata da centinaia di mezzi pesanti ogni giorno – continua De Zordo – chi si assume oggi la responsabilità di procedere su questa strada sarà chiamato domani a risponderne.
E' notizia di questi giorni, inoltre, che gli edifici a rischio per gli scavi saranno molti di più. La storia dell'alta velocità in Italia e in Toscana dovrebbe aver almeno insegnato a mettere in guardia dalle rassicurazioni che i soggetti interessati ai lavori forniscono. Esternazioni che spesso si sono dimostrate del tutto inaffidabili”.
Venerdì 8 maggio si svolgerà il convegno alle ore 15 nella sala dell'Hotel Centrale Malaspina in via dei Conti 3. Nell'evento, organizzato dagli ecologisti del Partito Democratico, si parlerà di tecniche, tecnologie e strumenti per la comunicazione, la trasparenza, la sicurezza, il monitoraggio, la qualità dei lavori e per ricreare la fiducia nei cittadini.
Un aspetto, quello della comunicazione istituzionale, spesso preso sottogamba dalle istituzioni.
Ma questo è sbagliato: il cittadino è appunto cittadino e non suddito, pertanto ha il diritto/dovere di informarsi sulle opere pubbliche, tantopiù quando riguardano la propria città. Il sottoattraversamento ferroviario, opera necessaria se vogliamo evitare interferenze tra la circolazione nazionale e quella regionale dei treni, è un'operazione che non nasce sotto i migliori auspici, tra i danni nel Mugello, i comunicati lacunosi di Rete Ferroviaria Italiana (utili solo per scatenare polemiche) e i timori per la stabilità degli edifici e per i possibili danni alla falda acquifera.
Questo rende necessario un monitoraggio delle operazioni attento, trasparente nella comunicazione alla cittadinanza e veloce nel pubblicare i dati. Gli ecologisti del PD ne parleranno con una serie di interlocutori fra i quali Riccardo Conti (assessore regionale ai trasporti), Domenico Andreis della Golder Associates, società specializzata nel monitoraggio dei lavori pubblici, Antonio Ferro, della Extra, agenzia specializzata nella comunicazione istituzionale, Pietro Rubellini, presidente dell'osservatorio ambientale sul sottoattraversamento, Sonia Cantoni, direttore dell'ARPAT.
Alessio Gremolati, segretario della CGIL toscana. Sulla necessità della comunicazione e sul livello di conoscenza dei problemi connessi alla costruzione di una ferrovia parlerà invece Aldo Piombino che anche su Nove da Firenze ha scritto parecchi articoli sulle ferrovie e sui loro problemi nella nostra regione.
Saranno presenti anche i candidati del PD per la carica di sindaco di Firenze, Matteo Renzi, e di Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci.