Firenze- Le due maxi gare da quattro miliardi e mezzo delle Ferrovie dello Stato per i treni Tav e pendolari i cui bandi, come annunciato dall'amministratore delegato Mauro Moretti, dovrebbero essere pubblicati entro giugno, potrebbero avere ricadute positive anche sul tessuto produttivo toscano. Il capitolato di queste gare richiederà innovazione tecnologica e grande qualità, da tempo le Ferrovie sollecitano le industrie ad investire nella ricerca, nelle tecnologie avanzate e nella messa a punto di nuovi prodotti.
I grandi costruttori si sono attivati da tempo per non farsi trovare impreparati. In quest'ottica si è mossa anche l'Ansaldo Breda di Pistoia che nei mesi scorsi ha siglato una partnership con Bombardier che è uno dei primi marchi a livello internazionale. Questo accordo ha realizzato un importante progetto di ricerca con il quale è stato messo a punto un nuovo treno per l'Alta velocità denominato V300 Zefiro, un treno che sostituisce la prima generazione di ETR considerata ormai obsoleta.
La Breda è una delle più importanti realtà industriali della Toscana e in occasione di queste gare delle Ferrovie ha molte carte da giocare; bene l'alleanza, bene il nuovo modello innovativo di treno. Per l'assessore regionale ai trasporti sia le maxi gare che la buona preparazione delle industrie Breda sono due notizie molto positive. La sfida ora è cogliere un'occasione importante che in una situazione di crisi come quella attuale può generare effetti di crescita sia per la Breda che per l'indotto dell'intera area pistoiese.
La necessità di dare un colpo di acceleratore alle gare per i nuovi treni è stata, nel novembre scorso, anche al centro dei lavori della “Conferenza nazionale su infrastrutture e in dustria ferroviaria: scenari e prospettive” che si è svolta a Pistoia. In quell'occasione è stato firmato il protocollo a tre Regione-Ministero-Ferrovie per il raddoppio della tratta Pistoia-Montecatini. Nel prendere l'impegno sui tempi per le gare Moretti aveva posto in primo piano la questione dello sforzo innovativo al quale erano chiamati i costruttori.
L'amministratore delegato di Ansaldo Breda, Salvatore Bianconi, si era dichiarato pronto alla sfida. Le gare in arrivo sono due: la prima di due miliardi e mezzo per 50 treni Alta velocità, la seconda di due miliardi per 200 treni regionali. Buone notizie quindi anche per i pendolari. La Toscana negli ultimi tempi si è impegnata molto nel processo di rinnovamento del materiale rotabile e nel potenziamento dei servizi, la Regione è intervenuta con 65 milioni nel programma di investimenti di Trenitalia pari a 250 milioni.
Ora i nuovi convogli permetteranno di svecchiar e il parco treni. In Toscana dovrebbero arrivare almeno 23 nuovi treni del tipo doppio piano e altri due treni del tipo Minuetto. Più treni, più corse e più servizi per i pendolari. Per la Toscana si registra anche un'altra notizia positiva. Le Ferrovie confermano gli impegni sugli investimenti che potenziano l'officina grandi riparazioni di Osmannoro. Si faranno più risanamenti e ristrutturazioni. Per l'officina di Osmannoro passeranno 230 carrozze impiegate sulla media-distanza e arriveranno, per interventi di riparazione e ristrutturazione, carrozze anche da altre regioni.
Soddisfazione dell'assessore ai trasporti anche per l'investimento che si riverserà sugli impianti dell'Osmannoro e per le ricadute positive che si avranno sull'economia e sull'occupazione in tutta l'area fiorentina.
Il 19 marzo scorso, con un documento reso pubblico dai firmatari e indirizzato all’assessore Conti e al dottor Moretti di Fs, i Consiglieri regionali Eduardo Bruno (Pdci), Mario Lupi (Verdi), Pieraldo Ciucchi (Ps), Marco Carraresi (Udc), Paolo Marcheschi e Angelo Pollina (Fi-Pdl), Andrea Agresti e lo scrivente (An-Pdl) denunciavano la dannosità e l’inutilità della ‘fermata Foster’ (la cosiddetta attestazione ai Macelli della cosiddetta stazione Alta Velocità / Alta Capacità) ed indicavano, nero su bianco, la stazione Alta Velocità da dislocarsi a Castello come “vera cerniera intermodale del trasporto dell’asse della Toscana centrale, con benefico effetto anche sull’asse della Toscana occidentale”.
Giovedì l’assessore regionale Betti affermava in una trasmissione televisiva “che si dovrebbe ripensare l’opera cercando possibilmente delle soluzioni alternative”, dando praticamente ragione a chi si batte per lo stop a detta ipotesi.
“Opinioni personali”, ha reagito il governatore Martini con l’ennesimo ‘ricatto’ dei lavori già avviati, dell’impossibilità a modificare alcunché, dei “danni economici che deriverebbero da ogni ripensamento”.