Non è facile vedere sullo stesso palco Paolo Fresu, John Taylor, Andrers Jormin, Jerry Bergonzi, Kenny Werner, Steve Turre e altri miti del jazz europeo e statunitense. Per due sere, il 7 e 8 maggio, Siena torna ad essere la capitale della migliore musica dal vivo, con strepitose esibizioni a margine dell'International Jazz Master che si tiene in questi giorni nelle aule della Fortezza Medicea della Fondazione Siena Jazz, un corso unico in Europa e rigorosamente a numero chiuso, che propone un formato innovativo che permette ai partecipanti di approfondire le proprie competenze strumentali.
I due appuntamenti, ad ingresso libero, si svolgono al Circolo La Tuberosa, appositamente allestito in stile “Jazz Club”.
Si comincia il 7 maggio con l'apertura affidata alle 21,30 al gruppo Siena Jazz “EGG Project” formato da Mirco Mariottini (clarinetto), Roberto Nannetti (chitarra), Franco Fabbrini (contrabbasso) e Francesco Petreni (batteria).
Saliranno poi sul palco Paolo Fresu, John Taylor, Anders Jormin e Massimo Manzi. Quasi impossibile presentare Paolo Fresu, fra i migliori musicisti della nuova musica jazz, un virtuoso della tromba che partecipa ai più innovativi progetti internazionali, un raffinato interprete che è amato dal pubblico, e non solo di jazz, di tutto il mondo.
Con lui John Taylor, uno dei più sofisticati pianisti, interprete d'eccezione che ha saputo portare all'attenzione un linguaggio unico derivato da una commistione fra classica e jazz. C'è poi il contrabbassista e compositore svedese Anders Jormin, che frequenta da anni la scena internazionale avendo suonato con Gilberto Gil, Lee Konitz e Don Cherry. Conclude questo straordinario quartetto Massimo Manzi, un batterista che conosce da anni la scena mondiale, che può vantare grandi collaborazioni come con Bruno Tommaso, Gabriele Mirabassi, Laurent Filipe e che fa parte del gruppo di Enrico Rava e Richard Galliano.
Venerdi 8 maggio (ore 21,30) altri due gruppi di valore internazionale.
Il primo è formato da Jerry Bergonzi, artista che merita da anni un posto nell'Olimpo del jazz solo per la voce robusta del suo sax e che incarna la lezione coltraneana, e che riesce sempre a suscitare grandi emozioni. Al pianoforte Kenny Werner, un musicista raffinato, compositore ed arrangiatore oltre che splendido interprete, in grado di colorare di melodia ogni singola nota. Poi Drew Gress, fra i contrabbassisti più richiesti del jazz contemporaneo, leader e compositore di rara abilità. Conclude questo straordinario quartetto Ben Perowsky, un batterista ormai leggendario che ha suonato con Ricky Lee Jones, James Moody e David Liebman, spaziando con John Cale e Roy Ayers anche verso altri confini musicali.
Il secondo gruppo vede il sax di Bobby Watson, che ha legato il suo nome all'Art Blakey and The Jazz Messenger, diventando poi uno dei nomi tutelari di questo strumento nel jazz. Con lui il trombonista Steve Turre, altra leggenda vivente, con John Riley alla batteria, Riccardo Del Fra al contrabbasso e Roberto Cecchetto alla chitarra, tutti nomi che hanno calcato i più prestigiosi palcoscenici di tutto il mondo, e che fanno parte di questi straordinari concerti che confermano il ruolo della Fondazione Siena Jazz e l'importanza dell'International Jazz Master: sono infatti particolari serate organizzate dalla Fondazione Siena Jazz nell'ambito del primo corso in Italia e in Europa per l'alta qualità dei docenti e per la qualità dei programmi, realizzato con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e il sostegno del Comune di Siena, Provincia ed Associazione Jazzistica senese.