Firenze- La Toscana è seconda solo alla Lombardia in termini di stabilizzazione del personale regionale. E’ quanto emerso questa mattina nel corso dell’audizione in commissione speciale Lavoro con il vicepresidente della Giunta che ha ribadito le linee guida della politica regionale: contenimento dei costi ed esodo incentivato del comparto.
“Entro il 2010 azzeriamo la graduatoria regionale – ha detto -. Nel 2007/2009 abbiamo assunto in Regione Toscana 144 persone a tempo indeterminato che diventeranno 211 a fine 2009 e 245 entro il 2010 (negli enti dipendenti Arpat, Irpet, Arsia ci sono state 12 stabilizzazioni nel 2007, 26 nel 2008, 4 nel 2009 per un totale di 42).
Inoltre, per concorso sono state assunte altre 220 persone e sono previste altre 30 assunzioni”.
Soddisfazione è stata espressa dal presidente della commissione Eduardo Bruno e da tutta la commissione per “l’ottimo lavoro della Giunta che ha portato a termine il progetto di stabilizzazione dei precari, vietando di attribuire incarichi di co.co.co o a tempo determinato, riservandoli esclusivamente per forme di sostituzione maternità o malattie prolungate”. Nella prima parte della seduta è stato ascoltato Luigi Carpentiero, referente toscano dell’associazione Medicina Democratica che si occupa di diritti negati a lavoratori e cittadini.
La commissione ha espresso l’impegno sia ad approfondire alcuni casi sospetti di mobbing nell’Asl 10 di Firenze - denunciati da Carpentiero – anche con un’eventuale indagine conoscitiva, sia a farsi promotore di un documento di indirizzo, sintesi delle due proposte di legge sul mobbing.
Carpentiero si è, infatti, rivolto alla commissione per “chiedere una presa di posizione sulle due proposte di legge sul mobbing” e un approfondimento sulla situazione dell’Asl 10, nel Dipartimento di Prevenzione dove si verificherebbero episodi di mobbing.
“Ci attiveremo per un documento di indirizzo, sintesi tra le due proposte di legge”, ha detto Bruno.
Sulla stessa linea anche gli interventi di Andrea Agresti e Rossella Angiolini d’accordo nel sollecitare le commissioni verso un unico documento e nell’approfondire la situazione denunciata.
(bb)