Una manifestazione é in programma sabato 18 aprile dalle ore 15.30 in piazza Indipendenza. Una giornata per sostenere i diritti dei migranti e le politiche di accoglienza e di convivenza, contro le misure discriminatorie del pacchetto sicurezza e il regolamento di polizia municipale di Firenze. La manifestazione di Firenze si collega a quella che si terrà in contemporanea a Pisa, promossa dal Casto (Coordinamento Associazioni Senegalesi in Toscana).
«Non un Centro di espulsione e identificazione (Cei) per extracomunitari clandestini com’è nei piani del ministro Maroni, ma la sede di un Polo nazionale della protezione civile».
È la proposta che avanzano Leonardo Marras, candidato alla presidenza della Provincia per il centrosinistra e Federico Gelli, vicepresidente della Regione Toscana, per il futuro del Centro militare veterinario (Ce.Mi.Vet.) di Cernaia, il grande complesso dotato di 400 ettari di terreni, situato alle porte di Grosseto lungo la via “Castiglionese”. La cittadella del Ce.Mi.Vet, di proprietà del ministero della Difesa, è stata in passato il più importante centro di allevamento e addestramento di cavalli e asini per l’Esercito italiano.
Oggi la struttura è sottoutilizzata ed ospita solo poche decine di cavalli ed un nucleo di addestramento per cani in grado di identificare la presenza di esplosivo. «Gli enormi spazi a disposizione – aggiungono Marras e Gelli - il gran numero di edifici e la collocazione strategica a due passi dall’aeroporto militare “Baccarini”, dalla variante Aurelia (presto Corridoio tirrenico), dalla strada E78-Due Mari (presto raddoppiata), dalla stazione di Grosseto e da alcuni dei maggiori porti toscani (turistici e commerciali), fanno del Ce.Mi.Vet.
la sede ideale per ospitare un centro nazionale per la Protezione civile. Una struttura presso la quale sarebbe possibile formare personale, far svolgere esercitazioni periodiche e stoccare materiali di ogni tipo pronti ad essere trasferiti in ogni parte d’Italia, ed in particolare lungo la costa tirrenica». Teoricamente, il Ce.Mi.Vet. potrebbe anche ospitare una sala operativa di controllo interregionale che sarebbe in grado di coprire la fascia costiera dalla Liguria al Lazio. Il nucleo di Protezione civile di Grosseto, inoltre, è uno dei migliori d’Italia per capacità logistiche ed operative, e può contare anche su un’unità subacquea presso il comando provinciale dei Vigili del fuoco, oltre al fatto che l’ospedale di Grosseto è sede di uno dei tre elisoccorsi della Toscana.
«La Regione – spiega i vicepresidente Federico Gelli – è disponibile a prendere in seria considerazione questa ipotesi avanzata da Marras, perché è coerente con l’impegno che la Toscana ha messo in questi anni nello strutturare un efficiente sistema di protezione civile, e perché proprio a Grosseto esiste una delle aziende leader nel mondo nella realizzazione di strutture per la protezione civile come Eurovinil Spa, che è fornitrice del ministero dell’Interno e del dipartimento nazionale della Protezione civile».
«A Grosseto – aggiunge Leonardo Marras - esistono diverse aziende che hanno un know how specifico che può trovare applicazione nel settore della protezione civile, e grazie alla nascita di un centro nazionale di riferimento, con esse sarebbe possibile stringere partnership per sperimentare tecnologie e materiali. Eurovinil Spa (del gruppo inglese Survitec Group Ltd), ad esempio, è già leader mondiale nella produzione di tende pneumatiche (compresa la realizzazione di ospedali da campo modulari completamente autosufficienti) e battelli pneumatici di salvataggio.
Ma in zona operano anche altre imprese specializzate in comparti produttivi che possono sviluppare tecnologie utili alla protezione civile. Grosseto, in definitiva – conclude Marras - potrebbe essere il luogo ideale, anche per la sua localizzazione baricentrica lungo la costa, per ospitare un Polo nazionale di formazione, addestramento e stoccaggio materiali di protezione civile. Fra l’altro in provincia di Grosseto, considerata la grande varietà di ambienti naturali, sono riproducibili tutte le possibili condizioni per interventi di emergenza».