Firenze- A una settimana dal terremoto arriva la promessa del presidente dell'Abruzzo: ''Via dalle tendopoli prima dell'arrivo dell'inverno''. L'obiettivo é annunciato da Gianni Chiodi che aggiunge: ''Entro ottobre-novembre è necessario avere costruzioni che ospitino le persone che non possono entrare più nelle case''.
Sono appena arrivati dall'Aquila nove cani di grossa taglia, per lo più pastori maremmani e abruzzesi, e sono adottabili da subito. I cani sono ospiti del canile sanitario di Firenze, viale Corsica 4 (tel.
055-332301, aperto da lunedì a sabato dalle 10 alle 12 e nei pomeriggi di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 17). I nove cani, i cui padroni sono tra le vittime dei crolli oppure sono impossibilitati a tenerli perché rimasti senza casa, sono stati prelevati in mattinata dal canile sanitario del capoluogo abruzzese da una equipe dell'ufficio di Igiene urbana veterinaria, nel quadro delle azioni di supporto coordinate dal settore medicina preventiva e predittiva della Direzione diritto alla salute della Regione Toscana, già operativa da una settimana.
I primi a recarsi in Abruzzo, subito dopo il terremoto, sono stati i veterinari e tecnici della Asl 1 di Massa-Carrara.
Stamani all'alba sono partiti un veterinario e due tecnici fiorentini con due furgoni attrezzati per il trasporto di animali, carichi di cibo e ciotole per cani. In Abruzzo, anche prima del terremoto era elevata la presenza di cani randagi, a cui si aggiungevano, soprattutto all'Aquila, i cosiddetti cani di quartiere. Con i nove animali portati a Firenze, il Servizio veterinario regionale ha dato una mano a migliorare la funzionalità del canile aquilano. I nove cani “terremotati”, tutti dotati di scheda sanitaria, sono, come assicurano i membri dell'equipe di Firenze, di ottima indole, ma più impegnativi di altri a causa della loro mole.
Intanto a arriva la conferma: a l'Aquila l'ospedale era privo di agibilità.
Il procuratore Alfredo Rossini commenta l'inagibilità del nosocomio crollato: ''Abbiamo acquisito le relazioni della commissione d'inchiesta del Parlamento di qualche anno fa per verificare eventuali responsabilita' penali''. E assicura: ''Controlleremo non le singole strutture ma tutta la filiera degli edifici crollati, da quando e' stato fatto l'appalto, da chi ha costruito, ai progettisti, a chi ha fatto i collaudi".
Resta acceso il dibattito sull'idea del ministro Tremonti di aprire i fondi del 5 per mille alla ricostruzione dopo il terremoto.
Si rischia una "guerra tra poveri", dice il Forum III settore. Che segnala: "Le organizzazioni del terzo settore, a cui il fondo è destinato per legge, aspettano da due anni il 5 per mille loro attribuito dai cittadini con le dichiarazioni dei redditi del 2007. Di questo passo qualsiasi aiuto giungerebbe solo nel 2011, troppo tardi per avviare la ricostruzione". Giudizio condiviso dal coordinamento di ong Cocis, che parla di: "un'altra furbata creativa di Tremonti". Per la direttrice della Croce Rossa, Ravaioli, si tratta invece di "una iniziativa condivisibile e meritevole".
Contrari i partiti politici di opposizione, i cui giudizi vanno da "proposta indecente" a "imbroglio". E si apre la discussione anche sull'uso dell'8 per mille.