Firenze- A Palazzo Chigi il confronto tra il premier e le autonomie locali. Berlusconi: ''Le misure riguarderanno il 50% delle abitazioni monofamiliari e bifamiliari. Strumento legislativo ancora da decidere. Lavoreremo insieme per i giovani''. Franceschini: ''Diciamo alcuni sì ma no alla cementificazione''.
Il Governo ha preso atto della contrarietà delle Regioni alla bozza di decreto sulle misure urgenti per il rilancio dell’economia attraverso l’attività edilizia e si è aperto un tavolo di lavoro Governo-Regioni che entro martedì dovrà presentare un inventario di ciò che è possibile, utile e necessario fare in questa materia senza far ricorso a deroghe o allo stravolgimento di regole e competenze, costituzionalmente garantite, di Regioni ed Enti locali.
Questa la conclusione della lunga riunione della Conferenza Stato-Regioni che si è svolta oggi a Palazzo Chigi. «L’incontro di oggi – ha commentato il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini – ha sgombrato il tavolo dai macigni più grossi rappresentati dalla bozza di decreto del governo, che sia le Regioni che lo stesso pre sidente del Consiglio hanno considerato estranei alle esigenze necessarie per fronteggiare la crisi». Basti ricordare alcuni aspetti contenuti nella bozza di decreto: cedibilità delle cubature, cambi di destinazione d’uso, interventi nei centri storici e nei parchi.
Le critiche che la Regione Toscana aveva formulato al decreto erano quindi giuste, tanto che anche tutte e altre Regioni e parte stessa del governo le hanno condivise. «Ripartiamo da un tavolo sgombro e dalla consapevolezza – prosegue Martini - che alcune iniziative possono essere utili a fronteggiare la crisi economica che colpisce tutto il paese. Penso ad esempio agli interventi necessari per semplificare e dinamizzare l’attività edilizia, penso a possibili aumenti di volume senza però stravolgere i piani urbanistici, senza ricorrere a deroghe e senza produrre interventi che danneggino il territorio.
La discussione che abbiamo avuto – conclude Martini - ha prodotto tre risultati positivi: l’avvio di un lavoro comune con il tavolo, appunto, sgombro; l’impegno del Governo a rispettare le competenze e le prerogative di Regioni ed Enti locali; la disponibilità a lavorare insieme ad un vero piano casa, questione, quest’ultima, di grande urgenza e necessità, ma che la bozza di decreto non affrontava assolutamente».
“La retromarcia del Governo che, al termine del vertice con le Regioni, ha rinviato ancora una volta l'ipotesi di un decreto legge per il Piano casa conferma tutti i dubbi, anche costituzionali, sollevati dalla Toscana.
Ma smascherato il bluff propagandistico del Presidente del Consiglio, è l’ora di un vero piano casa con proposte serie e immediatamente realizzabili. L’opportunità per la Toscana è nel nuovo ‘pacchetto casa’ da 250 milioni annunciato dal presidente Martini – circa la metà dell’intero investimento nazionale – e legato alla nuova edilizia sostenibile con l’obbligo dell’autosufficienza energetica, alla ristrutturazione del patrimonio pubblico degradato e al sostegno all’affitto.
Grazie al fondo regionale casa, ci saranno poi a disposizione altri 350 milioni di euro”. Così Erasmo D’Angelis (Pd), presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio Regionale commenta l’esito dell’incontro di oggi tra i presidenti di Regione e il Presidente del Consiglio sul Piano Casa. “L’edilizia sostenibile, come sostiene anche l’Ance – spiega D’Angelis - sarà uno dei mercati di punta per i prossimi anni in grado di muovere in Toscana occupazione e nuove filiere produttive aprendo l’immenso mercato delle ristrutturazioni e riqualificazioni urbane con obiettivi di efficienza energetica, il recupero degli edifici pubblici vuoti in città, la bonifica dell’amianto sostituito dal fotovoltaico.
Il mercato regionale richiederà sempre di più materiali innovativi con assenza di sostanze inquinanti, soluzioni tecniche per l’illuminazione naturale, l’isolamento acustico, il riutilizzo delle acque piovane, il risparmio idrico ed energetico. La casa che rispetta l’ambiente – conclude D’Angelis - può attivare il mercato del riciclo dei materiali dell’edilizia, ridare forza a prodotti e servizi e garantire occupazione per le migliaia di piccole imprese edili e nuove figure professionali dell’artigianato toscano”.
Si stanno concludendo le operazioni di demolizione di un manufatto abusivo scoperto anni fa sul Monte Morello dagli agenti della Polizia Municipale di Sesto Fiorentino.
L’abuso - un ampio monolocale in muratura di circa 60 mq realizzato sulle colline sestesi in località Castellina, in una zona vincolata - era stato denunciato all’autorità giudiziaria nel gennaio del 1995. Dopo la sentenza definitiva di condanna emessa dal Tribunale nel 1998, nelle scorse settimane il sostituto procuratore di Firenze Luigi Bocciolini ha dato il via libera all’abbattimento del manufatto, che era situato all’interno di un’area privata. La demolizione è iniziata ieri sotto la supervisione della Polizia Municipale, degli uffici tecnici del Comune di Sesto e dei Carabinieri.
I dettagli dell’operazione sono stati illustrati questa mattina in una conferenza stampa dal sindaco Gianni Gianassi, dal responsabile del servizio attività d’intervento della Polizia Municipale Paolo Bagnoli e dagli agenti dell’unità edilizia e tutela ambientale del Comando dei vigili di Sesto Fiorentino. “Questa è una vicenda esemplare – ha commentato il sindaco Gianassi – perché è figlia della cultura toscana che rispetta il territorio e reprime gli abusi. Prima o poi la legge fa il suo corso e sanziona i furbi”.