La situazione dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario è ai limiti della sostenibilità: sovraffollamento, pessime condizioni igienico - sanitarie, mancanza di spazi idonei per garantire l'isolamento. Il sindaco di Montelupo, Rossana Mori, a seguito di un sopralluogo effettuato dalla Asl 11 ha emesso un'ordinanza in cui obbliga la Direzione Carceraria ad intervenire immediatamente.
Il sindaco con un'ordinanza obbliga la direzione dell'Opg ad intervenire per ripristinare le condizioni igienico sanitarie.
Lo stato di sovraffollamento è particolarmente rischioso per la salute, unitamente alle critiche condizioni igieniche, per il diffondersi di malattie infettive e parassitarie, peraltro già verificatesi con una certa frequenza. Le persone internate nella struttura sono 196, a fronte di una capienza prevista di 169 persone. I problemi più grossi riguardano la III Sezione, dove le celle singole che dovevano essere destinate ai casi più gravi sono utilizzate per più persone; mancano, di fatto gli spazi fisici necessari per garantire l’isolamento.
Inoltre sei delle celle della sezione non sono idonee.
«Quello di Montelupo è un ospedale a tutti gli effetti e noi intendiamo garantire ai suoi ospiti livelli adeguati di accoglienza e di assistenza, secondo gli standard del servizio sanitario regionale. Mi sembra che l'ordinanza del Comune di Montelupo vada concretamente in questa direzione». Così l'assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi valuta l'ordinanza.
Il sopralluogo del 5 marzo è l'ultima di una serie di azioni ed interventi compiuti dalla Asl 11, di concerto con il comune, non appena le funzioni sanitarie all'interno dei luoghi di detenzione sono passate in carico al Servizio sanitario regionale.
Immediatamente erano emerse le gravi carenze della struttura, lo stato di degrado e di fatiscenza di molti locali e servizi, aggravati dal cronico sovraffollamento. Tutto ciò non solo ha creato e mantenuto nel tempo pesanti disagi agli ospiti e al personale che lavora all'Opg ma continua ad ostacolare seriamente i progetti di cura, recupero e reinserimento. Una recente richiesta rivolta dall'Azienda sanitaria al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria di bloccare l'invio di altri detenuti è caduta nel vuoto.
«Il passaggio di competenze delle funzioni sanitarie nei luoghi di detenzione al Servizio sanitario regionale – prosegue l'assessore Rossi – deve cominciare a dare i suoi frutti.
La Toscana si è battuta a livello nazionale perchè sia garantito a tutti, anche alle persone in&nb sp; stato di detenzione, il diritto alla salute e all'assistenza e perchè in ogni struttura vengano superate le situazioni di disagio e di incuria. La sanità toscana da tempo investe nel settore carcerario risorse umane ed economiche, finanzia progetti speciali, assicura l'assistenza farmaceutica gratuita. La situazione in cui versa da tempo l'Opg richiede interventi all'altezza dei gravi problemi messi in evidenza dalla Asl.
L'ordinanza può aiutarci in questo senso. Auspico che si faccia presto, che il dialogo con il ministero produca i risultati attesi. Sono certo che in Toscana possiamo far molto per migliorare le condizioni di vita e di lavoro nell'Opg».