Medicina per la pace: la cura dei bambini di Gaza.
Asta agricola a Pisa per aiutare i contadini palestinesi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 febbraio 2009 14:26
Medicina per la pace: la cura dei bambini di Gaza.<BR>Asta agricola a Pisa per aiutare i contadini palestinesi

Firenze- «Benvenuti a tutti, benvenuti nella nuova sede della Regione Toscana, ai vecchi e ai nuovi amici. Noi siamo molto determinati ad andare avanti in questo progetto e siamo contenti del grande appoggio che abbiamo da parte del Governo italiano, delle Regioni e dell'opinione pubblica. Questo è un momento importante per compiere nuovi passi significativi e anche in Europa c'è una forte attenzione a questo progetto, specialmente dopo l'ultima missione che abbiamo compiuto a Gaza, con molti paesi che hanno mostrato interesse per entrare come ulteriori partner.» Queste le parole del presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, che stamani, a palazzo Strozzi-Sacrati ha portato il suo saluto alla prima riunione de Comitato direttivo “Steering Committee” della seconda fase del progetto Saving Children.

Il progetto, che dopo la convenzione firmata nell'autunno scorso al Ministero degli Esteri, vede la Regione Toscana capofila di un pool di soggetti che comprende la partecipazione dello stesso Ministero degli Esteri e delle Regioni Emilia Romagna, Umbria e Friuli Venezia Giulia, oltre al Centro Perez per la Pace da parte israeliana e del Panorama Center da parte palestinese, si chiama ora “Supporto ai bambini nei territori palestinesi- La medicina al servizio della pace” e conta su un budget complessivo di 5 milioni e 700 mila euro.

La riunione, che ha visto la presenza di Saman Khouri per il Centro “Panorama” e di Dan Shanit per il centro “Peres”, oltre ai rappresentanti del Ministero degli Esteri e di quelli di Umbria, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, è stata aperta dall'assessore regionale alla cooperazione internazionale Massimo Toschi, da poco rientrato da un ulteriore viaggio in Palestina. Scopo dell'incontro è stato quello di definire i criteri per dare ulteriore impulso alla cura dei bambini palestinesi, che non possono essere curati nelle strutture sanitarie palestinesi, negli ospedali israeliani o in quelli italiani, quando le condizioni lo richiedano.

L'incontro ha permesso di fare anche il punto sui risultati della prima fase di “Saving Children, iniziata fin dal 2003, che ha portato a curare, grazie ad una convenzione che ha permesso di abbattere i costi fino al 50%, ben 5900 piccoli palestinesi nelle strutture ospedaliere israeliane. In questo ambito sono stati eseguiti 880 interventi di alta specializzazione, fra i quali interventi al cuore e al cervello, 5300 interventi diagnostici, 90 trattamenti di cure specializzate e 46 di riabilitazione.

«Sono numeri che parlano da soli – ha detto il portavoce del Centro Peres, Dan Shanit, che li ha riferiti - che mostrano come noi possiamo riuscire dove in nostri governi non sono riusciti.» Il rappresentante del Centro P eres ha inoltre portato alcuni esempi di casi clinici, sui quali i sanitari hanno raccomandato la prosecuzione delle cure dopo gli interventi e ha indicato nelle malattie oncologiche la seconda causa di morte dei bambini palestinesi. «Ogni anno – ha riferito - ci sono 300 casi di bambini malati di cancro e molti non hanno cure specifiche per queste patologie.» L'assessore Toschi, nell'aprire la riunione, ne ha sottolineato il carattere tecnico, ricordando come la sua stessa presenza e quella del presidente Martini abbiano il significato di portare il saluto ed il benvenuto ai rappresentanti dei vari soggetti partner.

Ricordando il sostegno a l'apprezzamento del Ministro Frattini e l'entusiasmo con il quale le Regioni hanno aderito al progetto, Toschi ha sottolineato come la valenza del progetto stesso sia particolarmente quella di riuscire a coinvolgere le società civili dei paesi interessati. Toschi ha concluso con l'augurio che la prima riunione operativa, dopo la definizione della Commissione Medica e dei criteri di scelta dei piccoli pazienti, possa avvenire entro 1 mese a Gerusalemme. Un passo concreto volto a dare attuazione alla convenzione firmata in sede ministeriale e alla promessa del Presidente Martini che al ritorno da Gaza aveva annunciato la creazione di un “ponte permanente” per le cure ai bambini palestinesi.

Toschi ha infine sottolineato la valenza del progetto anche in vista della prossima “Conferenza per la ricostruzione” dopo l'ultimo conflitto a Gaza, che si terrà al Cairo il 2 marzo prossimo e che vedrà la presenza e l'impegno del Governo Italiano, con il presidente del Consiglio alla presidenza insieme al presidente egiziano Mubarak e al primo Ministro Norvegese Jens Stoltembreg.
Tipicità delle Colline Sanminiatesi e delle aziende agricole di tutta la provincia di Pisa all’asta per aiutare gli agricoltori della striscia di Gaza.

A lanciare il grido d’aiuto è stata l’Unione degli agricoltori palestinesi dopo che l’attacco dell’esercito israeliano ha determinato la distruzione di gran parte del settore agricolo (infrastrutture, terreni, sistemi di irrigazione, interi raccolti, aziende agricole, stalle e serre). Il presidente nazionale della Cia Giuseppe Politi, in qualità di presidente del Comitato Mediterraneo della Fipa (Federazione Internazionale dei produttori agricoli), ha fatto appello a tutte le organizzazioni provinciali d’Italia.

“E la provincia di Pisa risponde - spiega il presidente Stefano Berti - con l’organizzazione un’asta dove saranno posti in vendita i prodotti d’eccellenza offerti dagli agricoltori. L’asta si terrà sabato 21 Febbraio dalle 10 alle 12.30 nella sede di Ospedaletto. Interverranno Giuseppe Politi, presidente Cia Nazionale e Giordano Pascucci, presidente di Cia Toscana. Al termine sarà offerto un buffet ai partecipanti. “Invitiamo la cittadinanza ed i particolare rappresentanti delle istituzioni, delle categorie economiche e dell’associazionismo in generale a partecipare e far partecipare all’iniziativa - dice Berti - Aggiudicarsi i nostri prodotti quella mattina significherà apportare un aiuto concreto ed immediato a chi è molto più sfortunato di noi“.
Carlo Baroni

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