“La Wada (l’authority mondiale antidoping; ndr) è vincolata alle decisioni assunte dal Tas (il Tribunale amministrativo dello sport di Losanna; ndr>/I>) e non ha alcun potere autonomo di revisione o modifica sulle sentenze, che è un procedimento indipendente e soggetto alle regole procedurali del Tas”.
Ancora: “se una delle parti volesse tentare di percorrere la strada di un riesame di una sentenza del Tas sulla base di validi motivi, la Wada non si opporrebbe a tale domanda”.
Così la Wada ha risposto a Coni e Figc sul caso dei due calciatori italiani Daniele Mannini e Davide Possanzini squalificati per un anno dopo essersi presentati in ritardo ad un test antidoping (al termine del match Brescia - Chievo, nel dicembre 2007).
E per meglio chiarire le proprie posizioni in merito alle nuove norme entrate in vigore lo scorso primo gennaio e che hanno portato i sindacati dei calciatori a muovere alcune obiezioni, l’agenzia con sede in Canada ha pubblicato sul proprio sito delle faq (domande e risposte).
giovedì, 21 novembre 2024 - 15:29