Si è tenuta nella suggestiva cornice della Sala Maggiore del Palazzo Comunale di Pistoia, gremita di autorità (presenti, tra gli altri, il sindaco di Pistoia Renzo Berti, il presidente del Consiglio Provinciale Marco Giunti, il prefetto Sua Eccellenza Antonio Recchioni) amanti dello sport e semplici cittadini e traboccante di passione, la cerimonia di premiazione del 24° Memorial Giampaolo Bardelli, la popolare (e spesso contrastata) iniziativa etica a carattere nazionale per promuovere la corretta pratica sportiva e ricompensare chi ha ben operato contro il doping nello sport, promossa dal giornalista/scrittore/docente universitario di etica sportiva Renzo Bardelli, con la cui celebrazione è calato il sipario sulla seconda edizione della “Settimana dello sport etico in Toscana”.
Orfana all’ultimo momento dell’oncologo professor Umberto Veronesi, che ha inviato una lettera per scusarsi dell’assenza per concomitanti impegni e promettere una prossima partecipazione all’evento, e del capo della Procura antidoping del CONI Ettore Torri, sottopostosi a un non preventivato intervento chirurgico, la manifestazione non ha deluso, regalando momenti toccanti, di profonda commozione, e gesti significativi. Introdotti dalle attrici Monica Menchi e Alessia Innocenti, sono sfilati i vincitori dell’edizione 2008: i ciclisti professionisti Marco Pinotti e Filippo Simeoni, trionfatori inattesi ai Campionati italiani a cronometro e su strada, il colonnello dei carabinieri del NAS di Lucca Stefano Ortolani, i rappresentanti dell’ente di promozione sportiva CSI (Centro Sportivo Italiano) nazionale, Max Laudadio di “Striscia la notizia” e il magistrato Giovanni Spinosa.
Ad Athos Frosini, dirigente/tecnico della società di ginnastica Ferrucci Libertas Pistoia, Tiziano Pierallini, segretario del CONI provinciale di Pistoia, al giornalista Giancarlo Innocenti e al Gruppo Sportivo Mastromarco di ciclismo dilettantistico (per cui è tesserato Damiano Caruso, campione italiano dilettanti 2008 nella categoria under 23) è stato invece attribuito il riconoscimento “Una Vita per lo Sport”. I rappresentanti del CSI hanno promesso “il rispetto delle regole, sempre”; Max Laudadio, tra l’altro d’origine pistoiese, ha invitato a colpire, con fermezza e severità, “i responsabili del doping, quelli che, spesso, stanno nell’ombra, e non solo i ciclisti, l’ultimo anello di una catena marcia”.
Il colonnello Stefano Ortolani, oltre a ricordare l’opera meritoria delle forze dell’ordine impegnate in tutte le zone della Penisola, si è auspicato che “lo sport, per provare a guarire dai suoi mali, entri in modo preponderante nelle scuole” e che possa sempre esserci “chiarezza nelle leggi”. L’ingegner Marco Pinotti, una passione per i libri di un illustre pistoiese acquisito, lo scomparso Tiziano Terzani, oltre a donare perle di saggezza, ha chiesto ai presenti di tornare nelle proprie case e di farsi “portatori di questo contagio (i valori della lealtà e dell’onestà, nda) positivo”.
Filippo Simeoni, che ha manifestato pubblicamente la propria stima e ammirazione nei confronti del promoter Bardelli, non si è lasciato sfuggire l’opportunità di una battuta amara. A una “provocazione” di Bardelli (“Avrei dovuto invitare anche Armstrong”) a replicato “la gaffe è stata rimediata dalla Rcs, che l’ha invitato al Giro d’Italia”. Giovanni Spinosa, che ha citato quanto fatto da Ettore Torri per lo sport italiano (“Ha portato una battaglia esemplare nel mondo dello sport”) e che “la normativa antidoping spesso da sola non basta”, ha concluso il suo intervento affermando “spegnerò la tivù davanti a un Giro d’Italia con Armstrong, ma non con il campione italiano su strada”, riferendosi a Simeoni che sta tentando di poter partecipare alla corsa rosa.
Lo stesso Bardelli, in proposito, ha spronato tutti, ognuno con i propri mezzi e le proprie possibilità, “a dare una mano a Simeoni, affinché la maglia tricolore prenda parte al Giro. Senza, sarebbe un Giro più povero”.
Gianluca Barni