Firenze, 9-6-2025 - Il quorum non è stato raggiunto, il referendum è stato bocciato in tutti e 5 i quesiti ma in Toscana si è registrata l'affluenza più alta, circa il 39,10% (circa 30% la media nazionale).
La dichiarazione di Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana): “C’è grande rammarico per il mancato raggiungimento del quorum, ma dai referendum di oggi esce comunque un segnale politico forte. I temi che abbiamo posto - il lavoro, i diritti, l’accesso alla cittadinanza - restano centrali nella nostra attività. Hanno trovato sostegno in uno schieramento sociale ampio, che ha saputo allargare l’attenzione e costruire nuove convergenze. Milioni di persone votando hanno espresso il bisogno di più diritti su lavoro e cittadinanza, nonostante le mille difficoltà di questa campagna, silenziata dai grandi media mentre le forze politiche di maggioranza invitavano all’astensionismo.
In Toscana il voto conferma quanto sia stata importante l’attività sul campo svolta in queste settimane e il lavoro collegiale con i vari compagni di viaggio e la rete della Via Maestra. È stata una campagna molto bella, una grande attivazione di energie, una mobilitazione capillare che ha coinvolto territori, persone, realtà associative e sociali. È stata anche una risposta, pur se parziale, alla crisi democratica. A tutte e tutti coloro che si sono spesi in questa campagna va il nostro grazie.
Il percorso non finisce qui, c’è una grande base da cui ripartire. Il lavoro resta una priorità e continueremo a batterci perché sia al centro delle scelte del Paese”
La dichiarazione di Bernardo Marasco (segretario generale Cgil Firenze): “Il voto di oggi ci lascia con l'amaro in bocca per il mancato raggiungimento del quorum, anche se il dato di Firenze, prima provincia in Italia per affluenza (oltre 100.000 sì sul singolo quesito espressi solo nel comune di Firenze), riflette la presenza di un tessuto socio-politico fatto di persone, reti, associazioni e realtà che hanno dimostrato di esserci e di saper vivacizzare la partecipazione democratica del nostro territorio.
Un tessuto che sarà in grado di rispondere alle prossime sfide che sono ancora davanti a noi. Questa campagna referendaria, ignorata dai grandi media, picconata dagli inviti all’astensionismo dei partiti della maggioranza di governo, al di là dell’esito formale è stata una grandissima esperienza per ognuno di noi ed è servita a riportare al centro dell’agenda pubblica temi fondamentali come il lavoro, i diritti, l’accesso pieno alla cittadinanza. In ogni caso, è emersa dai numeri dei votanti una grande fame di diritti.
Il nostro territorio sarà l'avanguardia di questa battaglia per la valorizzazione del lavoro e il sostegno alle condizioni sociali delle persone. Ringrazio di cuore tutti quanti si sono mobilitate con impegno in questa campagna elettorale. Si è riaccesa una discussione che continueremo ad alimentare con forza e determinazione, da qui ripartiamo. La crisi della democrazia si combatte praticandola. Le nostre battaglie per il lavoro e per la giustizia sociale non si fermano oggi”