L'associazione fiorentina Per una Sinistra Unita e Plurale ha diffuso un comunicato stampa in cui esprime un giudizio critico sulle primarie cittadine. "Primarie di partito, primarie di coalizione. Con la raccolta di un tot di firme, senza, con un tot più un tot. Con Cioni o senza Cioni. Turno unico o doppio turno o unico di partito e poi doppio. I contendenti due, quattro, tendenti a infinito. Se no lista civica. Sarebbe quella che abbiamo vissuto in queste settimane la nuova forma della politica? Noi della associazione per la Sinistra Unita e Plurale la sentiamo forte l'esigenza di trovare modalità diverse della pratica politica e della rappresentanza.
Spazi e forme di discorso che diano voce a chi non ce l'ha, non ce l'ha più o non l'ha mai avuta. Donne e uomini, ragazze e ragazzi, che vivono tutti i giorni politicamente la loro esistenza, nelle relazioni che costruiscono nelle scuole e nelle università, nei luoghi di lavoro sempre più precari – ma sono lontani anni luce dai linguaggi e dai rituali della politica istituzionale, divenuta un mondo separato, abitato da un ceto di professionisti addetti ai lavori (o agli affari) così avvitati su se stessi che non si capiscono più nemmeno fra loro. Nella ricerca di forme nuove del fare politica collettivamente le primarie possono essere uno strumento utile, capace di coinvolgere un'area vasta della cittadinanza oltre le anguste stanze di partito, in un'epoca in cui le appartenenze e le identità sono molto più fluide, incerte, e la comunicazione circola per via elettronica, nelle reti informali e informatiche.
Ma allora dovrebbero essere il risultato di una discussione larga su contenuti e progetti – non solo sui nomi; e dovrebbero legarsi a una crescita degli spazi pubblici di confronto e elaborazione, non ridursi all'offerta di un banale prodotto commerciale sugli scaffali soliti della macchina mediatica. Dovrebbero essere insomma un momento di democrazia nuova e partecipata, legata al territorio e a chi lo vive, non un altro incentivo alla personalizzazione della politica e alla passività della delega. Noi della Sinistra Unita e Plurale avevamo proposto alla sinistra fiorentina un altro percorso di elaborazione dei contenuti, diffuso nei territori attraverso laboratori collettivi; e un altra procedura, partecipata, modello una testa un voto, per prendere le decisioni riguardo le alleanze e la rappresentanza.
Abbiamo chiesto ai partiti della sinistra di stare in questo spazio allargato, che era guadagno di senso e di relazioni sociali più ampie. Senza alleanze o chiusure pregiudiziali; senza programmi elaborati da gruppi ristretti, da offrire poi alle masse. Non ci sono più quelle masse. Quello che occorre sono spazi nuovi della vita pubblica, una democrazia all'altezza del disastro provocato dal berlusconismo, dalla precarizzazione della vita, dalla disgregazione sociale. Queste primarie, con Cioni o senza, con Renzi o senza, non ci riguardano.
Non è per nulla una questione di nomi ma di cultura politica e pratiche effettive. Nel dibattito che attraversa il PD la città è il trampolino su cui salire o la base verso cui abbassarsi – non la polis ricca di desideri e competenze da ricostruire come tessuto politico di relazioni sociali. Noi continueremo a tentare la pratica di un'altra politica, a partire da una svolta radicale di natura etica. La città è di chi la vive e la ama, non di chi la usa (e deturpa)per speculazioni e rendite.
Nei prossimi mesi lavoreremo proponendo contenuti e luoghi di confronto per tenere aperta questa possibilità di altre relazioni politiche, unitarie e di sinistra. E siamo aperti a tutti coloro che non hanno perduto la speranza di poter costruire a Firenze esperienze nuove e importanti di vita collettiva. Per i prossimi mesi, e per il futuro. Soprattutto per il futuro." L'associazione Per una Sinistra Unita e Plurale di Firenze