Firenze, 29 dicembre 2008- I fenomeni fisici osservati in natura sono il risultato della complessa interazione fra gli elementi che compongono il sistema. Mentre di solito, all’aumentare del numero degli elementi, il comportamento diviene sempre più irregolare e caotico, nei sistemi con interazioni a lungo raggio, dove coppie di particelle si influenzano vicendevolemente anche a grande distanza, si osserva un aumento di ordine al crescere della taglia del sistema. Quali sono i meccanismi generali che regolano tale comportamento controintuitivo? La risposta al quesito viene da una ricerca condotta da Duccio Fanelli e Stefano Ruffo, del Dipartimento di Energetica “S.
Stecco” dell'Università di Firenze, assieme ai colleghi del Centro di Fisica teorica dell'Università di Aix-Marseille, pubblicata sull’ultimo numero della prestigiosa rivista scientifica Physical Review Letters ("Emerging regularity in long-range dynamics").
I ricercatori forniscono una nuova interpretazione per spiegare come sia possibile che si manifesti una regolarità nel comportamento dinamico di sistemi caratterizzati da una moltitudine di interazioni, anche molto complesse. Il risultato sorprendente, ottenuto dai ricercatori grazie allo studio di modelli teorici, è che la regolarità emerge proprio quando il numero dei corpi in interazione diventa infinitamente grande e ciascun corpo interagisce con tutti gli altri, situazione che sembrerebbe invece favorire l'aumentare di un comportamento caotico, non prevedibile.
“Lo studio – sottolinea Duccio Fanelli, associato di Fisica della materia - apre nuove prospettive in meccanica celeste e più in generale in tutti gli ambiti disciplinari caratterizzati dalla presenza di forze d'interazione a lungo raggio.
Le galassie probabilmente rappresentano il più spettacolare esempio in cui i processi da noi studiati si verificano. Fra le applicazioni importanti si deve tuttavia citare anche la fisica dei plasmi e le tecniche di produzione di energia ad essa connesse”.