E' una macchina minuscola, visibile soltanto al microscopio elettronico, ed e' la prima al mondo a funzionare con un' energia «misteriosa» fino a oggi ipotizzata solo teoricamente da tre scienziati americani, Horst Stormer, Dan Tsui e Robert Laughlin, Nobel per la Fisica nel 1998. La nano-macchina, dalle dimensioni di pochi milionesimi di centimetro, e' stata costruita dai ricercatori della Scuola Normale Superiore di Pisa e potrebbe essere il primo passo verso un nuovo modo di manipolare l'energia, con la possibilita' di realizzare dispositivi capaci di funzionare senza consumare praticamente niente.
La scoperta, pubblicata da Physical Review Letters, una delle
piu' prestigiose riviste scienti fiche americane, e' avvenuta nei
laboratori del Nest, il centro di eccellenza della Normale e dell'Istituto nazionale di fisica della materia.
Vi hanno lavorato tre giovani scienziati: Vittorio Pellegrini, 33 anni (primo ricercatore), Fabio Beltram, 43 (direttore del centro) e Stefano Roddaro, un perfezionando di appena 26 anni.
La macchina pisana e' un minuscolo dispositivo elettrico composto da elettrodi positivi e negativi inseriti su un semiconduttor e di cristallo di arseniuro di gallio e raffreddato a una temperatura (-273 gradi) vicina allo zero assoluto.